MONDRAGONE – ‘Eva’ taglia il nastro alla nuova realtà associazionistica, successo del convegno sugli orfani dei crimini domestici
MONDRAGONE (Matilde Crolla) – Quale modo migliore di presentare pubblicamente e per la prima volta ad una città un’associazione appena nata se non attraverso un convegno-dibattito su un argomento di grande portata ed anche molto delicato come quello della legge 4 del 2018 dedicata agli orfani dei crimini domestici. La scrittrice Paola Starace e l’avvocato Teresa Lisa Pagliaro, consigliere comunale di Mondragone, hanno tagliato il nastro al sodalizio da loro presieduto e denominato ‘Eva – E’ vietato astenersi’. Lo hanno fatto all’interno del Museo Civico ‘Biagio Greco’ di Mondragone. Alla presenza di ospiti di eccezione come Giuseppe Scialla, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania, Fernanda D’Ambrogio, presidente dell’O.n.d.i.f. sezione di Caserta, Giovanni Saladino, psicologo e psicoterapeuta ‘APS Haumea- Fuori dal silenzio’, Mariangela Condello, sostituto procuratore presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stato
affrontato su aspetti legislativi e psicologici il grave dramma di tutti quei bambini ed adolescenti che si ritrovano a dover fronteggiare un doppio dramma: la perdita di un genitore per morte violenta e dell’altro per la carcerazione o suicidio conseguente l’atto delittuoso. Ad aprire i lavori, dopo i saluti del sindaco Virgilio Pacifico che si è complimentato con le socie dell’associazione ed ha manifestato la disponibilità del Comune a cogliere le proposte del sodalizio, è stata la presidente Starace che ha spiegato le motivazioni del nome ‘Eva’. “Eva fu la prima donna dell’umanità, nata da una costola di Adamo. Essa è il simbolo di tutte le donne. Ma c’è una contraddizione nella Genesi, in quanto pare che Dio avesse creato a sua immagine e contemporaneamente ad Adamo una donna chiamata Lilit, donna che dunque precede Eva. Lilit non accettando di sottomettersi ad Adamo decide di lasciare per sempre il paradiso terrestre. Nel Medioevo Lilit diventa quasi una figura malefica, in quanto la cultura di quel tempo non poteva accettare la presenza di una donna
così ribelle all’uomo. Ed ecco che scompare del tutto ed al suo posto resta solo Eva. Lilit è l’incarnazione del femminismo, della diversità, è l’espressione dell’emancipazione. Eva, invece, è stata creata per essere la sposa di Adamo. Eva è la prima donna discriminata dell’umanità. Allora vi chiederete: perché non chiamare l’associazione Lilit? Mi piace pensare che a Lilit si siano ispirate tutte le donne che si sono battute per i loro diritti, ma che tutte le donne agiscano nel rivendicare il diritto alla parità di genere di Eva e di tutte le donne da lei generate. Lilit non lotta per vedere rispettati i suoi diritti, lei scappa. Mentre Eva resta. Ecco perché Eva, affinché nessuna donna più debba essere discriminata come la ‘madre dell’umanità'”. Il dibattito è continuato poi con l’intervento della vicepresidente Pagliaro che ha spiegato le finalità dell’associazione.
“L’obiettivo del neo nato sodalizio è quello di portare nel quotidiano, all’attenzione dei cittadini, tematiche che possano smuovere le coscienze dal punto di vista culturale principalmente. L’esigenza delle donne di essere una presenza partecipativa in città nel rispetto dell’equità di genere. L’associazione vuole essere uno spazio di confronto, di diritti e di solidarietà. L’intento è di creare azioni collettive di carattere sociale e culturale e soprattutto di fare rete attraverso la consapevolezza dell’importanza della libertà delle donne- ha spiegato la Pagliaro-. La sorellanza, questo è il nostro punto di forza, quel valore tra le donne di aiutarsi e comprendersi l’una con l’altra”. Non a caso lo scopo dell’associazione Eva è di fornire risposte alle tante istanze private che le dodici socie fondatrici hanno dovuto fronteggiare nel corso degli anni. Eva nasce
per apportare un contributo importante in termini di crescita culturale, di emancipazione e riscatto attraverso il riconoscimento della dignità dell’altro, in particolare della donna, che possa garantire il rispetto reciproco tra i due sessi. Insomma, Eva vuole fornire un contributo concreto alla società. A prendere la parola è stato poi
Giuseppe Scialla, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania, che ha spiegato l’importanza di lavorare sulla prevenzione dei crimini domestici. Fernanda D’Ambrogio, presidente dell’O.n.d.i.f. sezione di Caserta, ha spiegato invece la normativa della legge 4 del 2018, che nonostante l’approvazione non ha ancora ricevuto fondi necessari per l’applicazione. D’Ambrogio si è soffermata anche sugli aspetti più importanti del diritto di famiglia. Molto interessante e toccante l’intervento di Giovanni Saladino, psicologo e psicoterapeuta ‘APS Haumea- Fuori dal silenzio’, che invece ha parlato dei drammatici risvolti psicologici del trauma subito dagli orfani di crimini domestici e dalla delicatezza del percorso di
riabilitazione sociale. Mariangela Condello, sostituto procuratore presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha concluso i lavori richiamando alla prospettiva sociologica che sottende il fenomeno trattato e questo è stato importante perché la lettura sociologica non e’ solo dato statistico ma e’ l’essenza del problema senza di essa non potremmo mai dominarne le cause. Altrettanto prezioso, quindi, e’ il ruolo professionale del sociologo, non solo in ambito sociale ma anche sanitario e giuridico. Erano presenti al convegno anche gli assessori di Mondragone Rosaria Tramonti e Tina Lavino, e le consigliere Titti Sciaudone e Maria Pacifico.
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