CELLOLE – Fiocco e la sua triste disavventura, l’indignazione della sindaca Compasso: presto nei guai il suo aguzzino
CELLOLE (Matilde Crolla) – La storia di Fiocco e la sua triste disavventura ha scatenato l’ira e l’indignazione dei cittadini che sul web hanno chiesto una pena esemplare per il suo aguzzino. Ieri sera è stata la sindaca, Cristina Compasso, a raccontare con sgomento quanto capitato ad un simpatico meticcio ormai conosciuto da tutti con il nome di Fiocco. “Fiocco, un dolcissimo esemplare di cane a chiazze bianche e nere, si aggira da anni tra le piazze e strade della nostra Cellole, tanto da esser ormai divenuto patrimonio di tutti noi. È talmente integrato nella nostra comunità che Manuel, un bimbo di 5 anni, lo ha ritratto ieri
mattina in un disegno bellissimo presentato alla Mostra estemporanea di Pittura- scrive la sindaca sulla sua pagina Facebook-
Qualche barbaro delinquente, annoiato dalla sua vita insulsa, ha mal pensato ieri sera di sottoporlo a tortura, legandolo per le zampe ad un albero in piazza Raffaello. Ringrazio la signora E.P. di avermi stamattina segnalato lo spiacevole accaduto. Da subito ho incaricato la Polizia Locale di visionare le immagini delle telecamere posizionate in piazza per poter risalire agli autori di questo barbaro
e insano gesto di disumanità ed inciviltà.
Ma anche L’ OMERTÀ è condotta colpevole e complice! Rassicuro tutti che Fiocco ora sta bene, grazie soprattutto alla sensibilità di chi ha denunciato.
Ricordo che il maltrattamento di animali è reato, previsto dall’art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale:
“1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro.
2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali
sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale”. E speriamo di cuore che quanto prima possa essere individuato il colpevole di questo terribile gesto affinché la sua pena possa essere un deterrente per il futuro.
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