SESSA AURUNCA – Sepolcro demolito, il Tar blocca il Comune. Scatta anche la denuncia penale
SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Sembra essere ad una svolta la vicenda, alquanto singolare, di cui ci siamo occupati qualche mese fa, relativa alla revoca della concessione cimiteriale da parte del Comune di Sessa Aurunca nei confronti della famiglia dell’avvocato Edoardo Mancini (
https://www.macronews.it/?p=16620 e
https://www.macronews.it/?p=16820 ) . Il prossimo febbraio dovranno comparire dinanzi al Tar della Campania
il Comune di Sessa Aurunca, la nuova famiglia concessionaria della tomba, e la famiglia Mancini, affidataria d’origine della concessione perpetua di un antico sepolcro risalente alla metà dell’Ottocento. Ricordiamo che la tomba, dove erano seppelliti gli antenati della famiglia Mancini, tra cui le spoglie mortali di una bambina, è stata completamente abbattuta ed al suo posto ne è stata realizzata una ex novo affidata
ad un’altra famiglia. L’avvocato Mancini ha deciso, dunque, di impugnare dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania la revoca della concessione cimiteriale perpetua. Tra l’altro, l’avvocato Mancini aveva avanzato, senza ricevere risposta, richiesta di accesso agli atti presso l’Ente. Nello scorso mese di febbraio il Tar ha riconosciuto il diritto dell’avvocato Mancini ad acquisire dai competenti uffici comunali copia della documentazione relativa alla revoca della
concessione. Acquisita tale documentazione la famiglia Mancini ha impugnato, sempre dinanzi al Tar, gli atti ed i giudici amministrativi hanno emesso, nei giorni scorsi, in via cautelare l’istanza di sospensiva di tutti gli atti amministrativi con fissazione dell’udienza di merito nel mese di febbraio 2021 condannando inoltre
il Comune al rimborso delle spese legali. Quindi nel prossimo mese di febbraio ci sarà l’udienza di merito che definirà la controversia. “Si aprirà, a quel punto, una fase nuova che, come prevedibile dal tenore dell’ordinanza, potrebbe prevedere un’azione ripristinatoria della vecchia tomba”, ci ha
dichiarato l’avvocato Mancini. Nel giudizio compare anche la famiglia che ha ricevuto dal Comune la nuova concessione. Inoltre la famiglia Mancini ha sporto anche una denuncia penale nei confronti del Comune e della nuova famiglia affidataria per rimozione di resti.
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