Cultura e Spettacolo

CELLOLE – ‘TA’, Gianni Di Meo apre il suo cuore e pubblica la sua prima raccolta di poesie

CELLOLE (Matilde Crolla) – Due occhi castani profondi e misteriosi, uno sguardo, un titolo insolito ma originale ‘TA’ che può significare ‘ti amo’ ma nello stesso tempo lascia spazio a mille interpretazioni, come alle iniziali di due nomi a cui è profondamente legato. E’ questo ciò che troviamo sulla copertina della raccolta di poesie

del giovane Gianni Di Meo. Al suo esordio come poeta, Gianni ci racconta che i versi da sempre accompagnano la sua vita. “Ho iniziato a scrivere a quattordici anni, racconti della mia quotidianità o semplicemente frutto della mia fantasia e non mi sono più fermato”, ci racconta. La poesia, però, lo ha catturato qualche anno più tardi e non lo ha più abbandonato. Gianni Di Meo ha trentadue anni, lavora come

operaio ed ha una profonda cultura inculcatagli sin da piccolo da suo nonno Lavinio Di Meo, un latinista aurunco molto apprezzato ed amato. Gianni è un ragazzo sensibile ed un divoratore di libri, il suo autore preferito è Donato Carrisi. Oggi Gianni ha deciso di rendere omaggio ai suoi versi pubblicando una raccolta di tutte le poesie più belle scritte negli anni. Versi d’amore, perché come ci confessa

proprio l’autore “solo l’amore può salvare il mondo”. La sua musa ispiratrice è una ragazza, i cui occhi sono presenti in copertina. L’amore della sua vita probabilmente che, nonostante la lontananza e la fine della relazione, non ha mai dimenticato. Il suo cuore continua a battere per lei ed anche per questo ha deciso di pubblicare la raccolta, per mantenere fede ad una promessa solenne fatta qualche anno

fa. “Ho pensato diverse volte che sarebbe stato bello condividere con le persone care, con gli amici i miei sentimenti più intimi- ha spiegati Gianni-. Per questo motivo, senza alcuna pretesa di ergermi a poeta, ho pensato che poteva essere bello racchiudere i miei versi, almeno quelli più emblematici, in una raccolta. Ed infatti tutto è stato fatto da me, sia la stampa che la copertina. La raccolta è un omaggio per

le persone care e per tutti color che vorranno regalarmi l’onore di leggerlo”.  “Sette sigarette” e “Ventotto guai” sono le poesie più emblematiche della raccolta, quelle a cui l’autore si sente più legato. Molto probabilmente perché quelle scritte nei momenti più delicati della sua esistenza. “Solitamente scriviamo quando siamo tristi, quando siamo particolarmente fragili e queste due poesie sono quelle che più mi toccano l’anima”, continua Gianni che ci

anticipa che sta già lavorando ad un secondo volume. “Voglio ringraziare a tal proposito tutti coloro che hanno creduto in me in questi anni e che mi hanno spronato a scrivere come mio fratello Vincenzo con cui ho scritto l’unica poesia a quattro mani intitolata ‘La gaiezza dell’inconsapevolezza’. ‘Mamma Celeste’ invece è dedicata alla Madonna e parla dell’amore verso la mamma celeste, una poesia che

Gianni dedica a don Lorenzo che in più di un’occasione lo ha coinvolto nella sua squadra del Comitato Festa. Un ringraziamento particolare anche al professore Antonio Varone di Sessa Aurunca per i suoi preziosi consigli e una dedica particolare va a Tiziano “che per me è stato come un padre e al caro amico Angelo Barretta”.

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