Disagi & Cronaca cittadina

IL CASO – Scaffali vuoti ed aumento dei prezzi, la Confcommercio: a farne le spese sono i consumatori e i commercianti

CASERTA / MONDRAGONE / CELLOLE (Matilde Crolla) – La guerra in Ucraina sta determinando inevitabilmente delle ripercussioni anche in Italia, in particolar modo nel settore dei mercati. Dallo scoppio della guerra ad oggi si comincia ad avvertire un cambiamento che non interessa solamente il rifornimento di benzina piuttosto che

l’aumento delle bollette del gas e dell’energia elettrica. Da qualche giorno sono i commercianti della zona a lamentarsi della mancata consegna di generi di prima necessità come la pasta, i cereali e tanti altri prodotti di largo consumo. Cia-Agricoltori italiani ha spiegato a Il Messaggero che “il granturco è il principale ingrediente delle

diete per gli animali (47%)” e l’Italia ne importa “il 53% dall’Ucraina” .
Per quanto riguarda il grano tenero il Bel Paese importa circa il 60% e in caso di difficoltà bisognerà rivolgersi a Canada, Australia e Francia con conseguente salita dei costi. Non a caso alcuni esercenti di Cellole come anche di Caserta e dintorni ci hanno segnalato con una certa apprensione gli scaffali vuoti già da qualche giorno

e l’aumento dei prezzi. Si parla addirittura di dieci centesimi in più sul mezzo chilo di pasta rispetto a qualche settimana fa. Una situazione che preoccupa non solo i clienti ma anche gli stessi commercianti. Ne abbiamo parlato con Umberto Cinque, vicepresidente provinciale della Confcommercio di Caserta e presidente dell’organizzazione produttori agricoli ‘Op Domitia Felix’ con sede a

Mondragone. “La guerra sarà peggio della pandemia- ha esordito Cinque-. L’aumento del prezzo del petrolio sta facendo schizzare quelli della benzina ed ovviamente tutto ciò si ripercuote sulla grande distribuzione. Noi commercializziamo attraverso il trasporto su ruote ed ovviamente ci sono delle oggettive difficoltà, si lavora ‘soffocati’ da una situazione che pare destinata a peggiorare”. Umberto Cinque

ritiene che a farne le spese sono soprattutto i consumatori insieme ai commercianti ed ai piccoli distributori in quanto in una situazione del genere si inseriscono gli speculatori. “Diminuisce l’approvvigionamento, nello stesso tempo aumenta la richiesta e si inseriscono gli speculatori”, ha affermato Umberto Cinque. Nonostante, comunque, le difficoltà del momento il presidente della organizzazione

produttori agricoli ‘Op Domitia Felix’ ha affermato come da parte di tutti gli associati ci sia stata una significativa azione di solidarietà nei confronti dei cittadini ucraini: “Sono partiti diversi furgoni pieni di generi di prima necessità per la frontiera e destinati alla popolazione in guerra”.

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