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CELLOLE – Gli occhi di vetro dei bambini della guerra e l’omaggio a don Peppe Diana: ieri la toccante tappa dei ‘Dialoghi del Pronao’

CELLOLE (Matilde Crolla) – “Non posso fare a meno di ripensare quotidianamente a quegli occhi di vetro, che non hanno espressione, ti passano attraverso, perché sono occhi di bambini che non piangono più, ma dietro quegli occhi c’è l’inferno”. Fanno rabbrividire e commuovere allo stesso tempo le parole toccanti di Andrea Iacomini, portavoce nazionale dell’Unicef, ieri ospite della tappa cellolese

de ‘I dialoghi del Pronao’, la manifestazione organizzata dalla Diocesi di Sessa Aurunca, su volontà del vescovo monsignor Orazio Francesco Piazza. Presso la parrocchia di San Marco e San Vito si è svolto ieri sera l’ultimo incontro dei Dialoghi. Tema della ‘tenda’ è stato il ‘Sentiero della Cura’: accoglienza e solidarietà tra ombre di guerra. Iacomini, alla presenza del vescovo monsignor Orazio Francesco Piazza, del sindaco di Cellole Guido Di Leone e del professore Filippo Ianniello

moderatore dell’evento, ha raccontato i drammi delle guerre, di tutte le guerre in atto nel mondo e di cui spesso non si parla. Ha parlato dei milioni di bambini che muoiono ogni anno non solo sotto i bombardamenti, ma anche per malnutrizione. “Essere un bambino mal nutrito non significa essere un bambino che muore di fame, ma un bambino che mangia male, che non assume le vitamine di cui ha bisogno e che lo aiuterebbero a crescere in maniera sana”, ha spiegato Iacomini. Il portavoce nazionale Unicef ha raccontato alcune storie di

bambini profughi, come quella della piccola siriana che ha chiesto a Iacomini di andare in giro per l’Italia e raccontare la sua storia, la storia del suo papà salvo per miracolo dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile. E come questa tante altre tristi storie quotidiane di cui spesso i mass media non si occupano perché presi da ciò che fa più notizia come un qualsiasi gossip o notizia di mondanità. La testimonianza di Iacomini è stata emblematica ed ha scosso le coscienze dei presenti rispetto a quanto sia importante il contributo dell’Unicef

nel mondo, oggi in Ucraina, ma anche in Afghanistan, in Siria ed in Africa. Nel corso della ‘tenda’ l’artista Rafel Croce ha esposto e spiegato due suoi tele sul tema della guerra. La manifestazione è continuata nell’Auditorium San Marco e San Vito dove si è svolto lo spettacolo musicale ‘Per amore del mio popolo non tacerò’ ispirato alla vita pastorale di don Peppe Diana, a cura di Ambrogio Sparagna e con la partecipazione

di Peppe Servillo e Gianni Aversano, i solisti dell’Orchestra Popolare Italiana e Gruppo vocale Polifonia Aurunca e il Comitato ‘Don Peppe Diana’. Un momento molto toccante di musica e spettacolo con degli artisti del calibro internazionale.

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