CELLOLE – Infermiere accusato di stalking ottiene giustizia, rinviata a giudizio la presunta vittima
SESSA AURUNCA/FRANCOLISE – Per una donna 55enne di Francolise, F.L., la Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha chiesto il rinvio a giudizio per aver calunniato Federico Fascitiello, di Cellole, accusato ingiustamente di aver perseguitato e stalkerizzato la
donna, collega di lavoro. La donna, difesa dall’avvocato Torella, è infatti accusata di calunnia e falsa testimonianza perché mediante denuncia falsamente
attribuiva a Federico Fascitiello una condotta stalkerizzante nei suoi confronti e per aver falsamente affermato nel corso dell’udienza, in cui veniva sentita innanzi al Giudice Monocratico Dott.ssa Auriemma quale teste-persona offesa, che le foto
che la ritraevano in momenti intimi acquisite quali prove fossero state scattate dal Fascitiello Federico senza il proprio consenso, nonché di essere stata oggetto di un
sequestro di 5 ore da parte del Fascitiello all’interno del nosocomio. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Lorenzo Montecuollo, per queste ingiuste accuse già veniva ritenuto innocente e mandato assolto dal Giudice perché il fatto non
sussiste sia per lo stalking e sia per reato di interferenza illecita nella vita privata altrui. A seguito di ciò, l’uomo presentava una copiosa querela presso la Procura ove venivano
censurate e denunciate le diverse falsità propinate dalla persona offesa e già stigmatizzate pesantemente dallo stesso Giudice Monocratico in sentenza, che l’aveva ritenuta inattendibile alla luce delle incredibili circostanze che venivano riferite dalla presunta vittima, che a parere del Giudice ha ” reso dichiarazioni inverosimili, incoerenti, contraddittorie,..”. In quel processo un video prodotto dalla difesa
dell’imputato inchiodava la donna alla sue responsabilità circa le false accuse atteso che dallo stesso era palese e marchiano il consenso che la stessa prestava alle foto intime. Il Giudice infatti avallando la tesi della difesa chiosa in sentenza: ” emerge in modo inequivocabile che la L. e’ assolutamente consapevole e consenziente a farsi immortalare, tanto che i due dopo rivedono e commentano le foto“. Parimenti
molti testi smentivano categoricamente il presunto sequestro ad opera del Fascitiello ai danni della donna per circa 5 ore avvenuto nell’ospedale di Sessa Aurunca (sul punto il Giudice chiosa che il racconto della vittima appare ” inverosimile“) nonché appariva risibile la dichiarazione della donna resa in dibattimento alla domanda della difesa circa il fatto che si concedeva sessualmente solo per tenere calmo
il presunto stalker. Una storia di falso stalking insomma che vede come vera vittima un uomo additato per anni ingiustamente come un persecutore e stalker. Di questa vicenda se ne occuperà il Giudice per l’Udienza Preliminare Dott. Mercone a gennaio, in occasione
della prima udienza preliminare. Le parti però saranno invertite rispetto al precedente processo e l’uomo potrà costituirsi parte civile per richiedere la condanna e il risarcimento dei danni morali ed esistenziali derivati dai fatti di calunnia e falsa testimonianza.