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SESSA AURUNCA – Raccolta differenziata, Fusco chiede la revoca dell’ordinanza e l’aggiunta di integrazioni prima della partenza del nuovo calendario

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Raccolta differenziata, il consigliere comunale Antonio Fusco chiama a raccolta i suoi colleghi di minoranza e protocolla in Comune una richiesta congiunta di rinvio dell’ordinanza numero 4 dello scorso 17 gennaio relativa al nuovo calendario e consentire preliminarmente una corretta campagna informativa e di sensibilizzazione sulla raccolta dei rifiuti. “Il 30 gennaio 2023 entrerà in vigore su tutto il territorio comunale l’ordinanza del sindaco n. 4 del 17.01.2023. Noi come gruppo consiliare, con richiesta ufficiale firmata anche dagli altri componenti dell’opposizione chiediamo:

1) Di rinviare l’Ordinanza n.4 del 17.01.2023 per consentire prima una corretta campagna informativa e di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

2) di instituire, con l’entrata in vigore del nuovo calendario, un servizio dedicato al ritiro aggiuntivo degli ausili di assorbenza ( pannolini, pannoloni, traverse) con cadenza bisettimanale, considerando le aziende specializzate al riciclo di questa tipologia di rifiuto per escluderlo dall’indifferenziato, limitando il diritto all’utilizzo del servizio integrativo di raccolta domiciliare di pannolini/pannoloni alle concrete esigenze, con l’obbligo di comunicare la cessazione del servizio al decadere delle stesse, riservando all’Amministrazione Comunale di verificare, attraverso l’Ufficio Anagrafe o attraverso altri strumenti, l’effettiva esigenza dell’utente

3) di valutare l’introduzione di buste personalizzate con codici a barre per ogni utenza al fine di poter garantire una corretta raccolta differenziata dei rifiuti

4) che la società a cui è stato affidato il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, la Velia Srl ex Buttol Srl, rispetti quanto prestabilito nella relazione tecnico-illustrativa. Dall’elenco in foto si può notare quanti servizi manchino all’appello: manifesti, sacchetti, pulizia delle caditoie e tanto altro.

L’Ordinanza prevede la riduzione della possibilità di conferire il secco indifferenziato una volta la settimana, non più due, e il divieto di depositare rifiuti in sacchi neri o colorati non trasparenti.

Ciò non impedisce a chi prima del 30 gennaio depositava due buste di secco indifferenziato con frequenza bisettimanale, di depositarne quattro in una sola volta.

Questo potrebbe tradursi in un nulla di fatto in termini qualitativi e quantitativi con costi invariati per i contribuenti, generando inoltre disagio a chi è obbligati a depositare i prodotti assorbenti della persona (PAP, pannoloni pannolini e traverse) una sola volta in sette giorni esponendoli anche a problematiche igienico-sanitarie durante i mesi estivi.

Tuttavia, quanto imposto dall’ Ordinanza è pienamente condivisibile perché adegua la Comunità a degli standard più virtuosi e con maggiore senso civico, ma non con questa modalità, ossia senza aver prima eseguito un attento studio delle cause che hanno determinato la notevole riduzione della percentuale di raccolta differenziata, attualmente tra le più basse in provincia, a circa il 47%. Anche in questo caso si nota l’inadeguatezza di una Amministrazione miope ed incompetente.

La totale assenza di una campagna di sensibilizzazione adeguata da parte dell’ Amministrazione, così “green” da istituire una consulta dell’Ambiente, le gravi inadempienze della società deputata alla raccolta e trasporto dei rifiuti, avallate dall’incapacità amministrativa di supervisionare e di tutelare i diritti dei propri cittadini, scelte strategiche fini a se stesse sono le principali cause della drastica riduzione delle percentuali di raccolta differenziata.

Il Comune consente alla società affidataria del sevizio di venir meno a quanto illustrato nella relazione tecnico-descrittiva che ha consentito alla stessa di vincere la gara.

A quanto offerto dalla società è corrisposto un costo che è stato saldato dai contribuenti. Non vorremmo che anche a quanto non eseguito corrisponda un costo in termini di “assunzioni clientelari”, pagato da tutti gli utenti a favore dei soliti e a discapito di una percentuale di raccolta scadente che si ripercuote sulle tasche dei cittadini”, conclude l’opposizione.