CELLOLE – Coppia dorme in stazione, Di Leone: abbiamo offerto tutto il nostro aiuto ma non sono di questo Comune
CELLOLE (Matilde Crolla) – Il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, risponde immediatamente all’appello lanciato ieri sera dal commissario cittadino di Fratelli d’Italia Pasquale Sangiorgio relativo all’aiuto nei confronti della coppia di anziani che da quindici giorni circa vive in stazione. Il primo cittadino in un comunicato pubblicato come di consueto sui social evidenzia che da parte dell’amministrazione c’è stato un valido aiuto nei confronti della coppia già qualche mese fa, ma trattandosi di due cittadini di Mondragone, ora spetterebbe ai Servizi sociali
del Comune limitrofo il compito di farsi carico di tale disagio. “Nel mese di Giugno fui chiamato da una mia concittadina che mi chiedeva aiuto per questi due signori, nella stessa telefonata mi segnalava che essi dormivano presso la stazione ferroviaria e che non avevano da mangiare. Ci siamo immediatamente attivati con l’Assistente Sociale, Polizia Municipale e Protezione Civile, ci siamo recati sul posto, anche se il luogo non è di nostra competenza, non ci siamo tirati indietro e ce li siamo portati a Cellole. Nello stesso giorno i signori hanno avuto da mangiare, un tetto dove dormire e un posto dove lavarsi con acqua calda. I signori sono di Mondragone, pare che abbiano lì anche
una casa di proprietà, ma non avevano più residenza, pertanto non percepivano neanche più la pensione. Ci siamo subito attivati nel aiutarli anche in questo. Grazie alla collaborazione del mio collega Sindaco di Mondragone, i signori già nei mesi estivi hanno riottenuto la residenza a Mondragone. Grazie a questa operazione, i signori oggi percepiscono di nuovo la pensione. La signora può testimoniare che io stesso sono andato a parlare con il patronato, io stesso ho più volto chiamato gli uffici competenti per risolvere la questione. Hanno
anche dei figli a Mondragone, ma sembra che non ne vogliono sapere di loro, non conosco il perché. Noi abbiamo fatto tantissimo, ci sono cose che non mi sono piaciute ma ognuno è responsabile delle proprio azioni. Oggi hanno una residenza in una Città, percepiscono di nuovo la pensione, pertanto il Comune di Cellole ha fatto tantissimo, preciso, per persone che non erano di nostra competenza, perché non erano nostri residente, ne si trovavano in un territorio di nostra competenza.
Gli comunicammo che entro il mese di Novembre, la casa di emergenza abitativa andava lasciata, perché hanno avuto il tempo per organizzarsi, hanno riottenuto la pensione, ed abbiamo una lista lunga di residenti che ne hanno fatto richiesta. Rivederli ritornare alla stazione un po’ mi mortifica e mi fa rabbia. Qualcuno addirittura dice che li abbiamo cacciati. Beh, io senza problemi consiglio ai signori di tornare nel loro comune di residenza, di farsi inserire in un circuito di recupero, di lasciare perdere gli anziani per strada, di smetterla di girare per tutti i negozi, di trovarsi un lavoro, e se non possono mangiare dovrebbero smetterla anche di fumare.
Noi gli abbiamo dato tanto, credo in pochi lo avrebbero fatto. Oggi grazie al nostro sostegno percepiscono di nuovo una pensione, però con Cellole il rapporto finisce qui. Auguro ai coniugi un futuro migliore, ma consiglio di metterci anche un po’ di volontà.