Disagi & Cronaca cittadina

SESSA A./PIEDIMONTE MASSICANO – Lavori sul Monte Massico, allargati diversi sentieri. L’allarme di Legambiente e del giovane Tumolo. LE FOTO

SESSA AURUNCA / PIEDIMONTE MASSICANO (Matilde Crolla) – “Titolo: L’ultimo albero. Incipit della storia: Gianluca era un bambino curioso e avventuroso. Amava esplorare il mondo intorno a lui, ma non c’era molto da vedere. La città in cui viveva era grigia e sporca, piena di palazzi, fabbriche e auto. L’aria era pesante e puzzolente, il cielo era sempre coperto da una coltre di smog. Gianluca non aveva mai visto un fiore, un uccello o una farfalla. Non sapeva cosa fosse la natura…”. Inizia così la storia scritta da Gianluca Tumolo e pubblicata

sul suo profilo Facebook nei giorni scorsi per denunciare in forma metaforica quello che sta accadendo in queste settimane sul Monte Massico in territorio di Sessa Aurunca, precisamente nella frazione di Piedimonte Massicano. La denuncia di Gianluca è stata presentata anche da Legambiente, nella persona di Carmine Venasco, che nel mese di gennaio, ha inoltrato una lettera al sindaco Lorenzo Di Iorio in cui chiede chiarimenti rispetto ai lavori su strada cosiddetta Forestale del Monte Massico in territorio di Piedimonte Massicano. Dalla

lettera di Venasco emerge che in prossimità della frazione precisamente sulla strada cosiddetta Forestale si stanno svolgendo dei lavori di allargamento dei sentieri esistenti, utilizzando mezzi meccanici, con abbattimento di vegetazione arbustiva e di grosso fusto. “Tale zona ricade nel sito di importanza comunitaria denominato ‘Monte Massico’ quindi soggetto a valutazione di impatto ambientale, con autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza- si legge nella lettera di Venasco-. Tali lavori tra l’altro insistono in una zona a rischio idrogeologico (rossa) e

interventi di tale entità, devono a nostro avviso, essere valutati e autorizzati con estrema attenzione. La zona peraltro ricade su terreni che più volte in passato sono stati percorsi dal fuoco, quindi c’è il vincolo della legge 353/2000 che prevede che nessun intervento possa essere realizzato in zone percorse dal fuoco. Pertanto con la presente, si chiede di conoscere se tali lavori sono autorizzati e se hanno ricevuto tutti i pareri previsti dalla normativa vigente”, conclude la lettera. L’area del Monte Massico, secondo i dati raccolti

dall’ISPRA (in basso pubblichiamo il prospetto), è ad elevato rischio idrogeologico sia per ciò che concerne le frane che le alluvioni, precisamente dalla tabella si trova nella zona P4, quindi di massima allerta. “Il sentiero di San Martino era largo nemmeno un metro ed è diventato largo 4-5 metri, questo per tutta la sua lunghezza- denuncia Tumolo-. Non viviamo sugli Appennini e

questo “sfregio” sulla nostra montagna è letale. Come è stato possibile ottenere i permessi in una Zona SIC, zona a statuto protetto? Devo pensare che le mappe catastali non siano state aggiornate come previsto dalla legge? Dove sono tutte quelle associazioni locali?”. Questo il grido di allarme lanciato da un giovane del territorio che insieme all’associazione ambientalista di Legambiente cerca risposte dalle istituzioni.