MONDRAGONE – Medicina narrativa: il potere delle storie nella cura. Secondo appuntamento del ciclo di eventi dell’associazione ‘Eva – è vietato astenersi’




MONDRAGONE – Nella suggestiva Sala Conferenze Mario Pacifico, l’Associazione Eva -è vietato astenersi – ha ospitato un evento dal grande valore umano e scientifico: “Medicina Narrativa – Il potere delle storie nella cura”. Un incontro che ha messo al centro il ruolo della narrazione nel processo di guarigione, coinvolgendo operatori sanitari, pazienti e studiosi del settore.

Ad aprire la serata, la rappresentante dell’associazione Esterina La Torre, che ha introdotto il tema sottolineando come la medicina narrativa rappresenti un cambio di paradigma nella relazione tra medico e paziente. A guidare il pubblico in questa riflessione è stata la Prof.ssa Marina Morbiducci, docente dell’Università Sapienza di Roma, esperta di linguaggi e docente di Lingua Inglese, Linguistica e Traduzione all’Università Sapienza di Roma.
La medicina narrativa: una nuova prospettiva sulla cura

La medicina narrativa è una metodologia clinica e assistenziale che integra la narrazione nel percorso terapeutico. Lungi dall’essere solo una tecnica, rappresenta un cambio di prospettiva che restituisce ai pazienti la voce, permettendo loro di raccontare la propria esperienza della malattia e di sentirsi parte attiva nel processo di cura.
Come ha spiegato la Prof.ssa Morbiducci, questo approccio si basa su un principio fondamentale: “Curare non significa solo prescrivere terapie, ma anche ascoltare e interpretare le storie di chi vive la malattia”. In quest’ottica, la medicina narrativa si affianca alla medicina basata sull’evidenza, creando un modello di cura più umano e personalizzato.

Rita Charon e l’importanza della narrazione nella medicina
Un riferimento imprescindibile nel campo della medicina narrativa è Rita Charon, medico e docente della Columbia University, autrice del libro Narrative Medicine. Honoring the Stories of Illness (Oxford University Press, 2006). Charon ha rivoluzionato la pratica medica introducendo l’idea che il racconto del paziente sia un elemento centrale nella diagnosi e nella terapia.
Nel suo intervento, la Prof.ssa Morbiducci ha citato un concetto chiave del pensiero di Charon: “Il medico non può comprendere appieno il dolore di un paziente se non impara a leggerne la storia”. La lettura attenta dei racconti di malattia aiuta i medici a sviluppare empatia, migliorando così la relazione terapeutica.

Dal racconto alla cura: il valore delle storie di malattia
Durante l’incontro è stato proiettato il cortometraggio “Silenzi DiVisi”, che ha offerto uno spunto di riflessione su come una storia di malattia possa essere condivisa e compresa attraverso la narrazione. La discussione successiva ha evidenziato come la scrittura e il racconto possano aiutare i pazienti a rielaborare il proprio vissuto e favorire una maggiore consapevolezza del percorso di cura.
Un altro momento significativo è stata la presentazione del Premio letterario “SopratTutto Scrivere”, giunto alla sua quinta edizione. Il premio, promosso da IncontraDonna, è dedicato a racconti e poesie che affrontano il tema della malattia, confermando come la scrittura possa diventare uno strumento di resistenza e rinascita.

Medicina narrativa: un ponte tra linguaggio e salute
L’evento si è concluso con un dibattito aperto, in cui il pubblico ha condiviso esperienze e riflessioni sull’importanza di integrare le competenze linguistiche e narratologiche nella formazione medica. Attraverso l’analisi del discorso, la lettura attenta e lo studio delle metafore utilizzate dai pazienti, è possibile costruire una medicina più attenta alla dimensione umana della cura.

Come ha sottolineato la Prof.ssa Morbiducci, “le parole non sono solo strumenti di comunicazione, ma anche di guarigione”. La medicina narrativa, dunque, non è solo una disciplina accademica, ma una vera e propria rivoluzione culturale che sta cambiando il modo in cui pensiamo alla salute e alla malattia.
L’Associazione Eva è vietato astenersi conferma il proprio impegno nel promuovere iniziative che uniscono scienza, umanità e cultura, e dà appuntamento al prossimo incontro di venerdì 28 marzo alle 19.00, per continuare a esplorare la medicina di genere con la Prof.Nicoletta Potenza, professoressa di Biologia Molecolare dell’Università L. Vanvitelli, con l’intervento dal titolo “Genetica, epigenetica e superpoteri delle donne” ultimo appuntamento dell’iniziativa.
