CELLOLE – La mediazione come opportunità per i minori di vivere nel rispetto di una ‘genitorialità condivisa’, successo del convegno di Cappabianca
CELLOLE (Matilde Crolla) – Un confronto tra professionisti per saldare una sinergia affinché la mediazione e la gestione dei conflitti familiari possano portare ad una risoluzione ‘indolore’ per la coppia in crisi: se n’è parlato ieri sera presso la biblioteca di piazza Compasso a Cellole. Nel corso del convegno-dibattito sono stati affrontati, alla presenza di avvocati, sociologi, psicologi e psicoterapeuti, gli aspetto sociologici e legislativi della mediazione familiare. L’incontro è stato organizzato da Rossella Cappabianca
in collaborazione con l’ANS (Associazione Nazionale Sociologi) Dipartimento Campania di cui la Cappabianca è responsabile per la provincia di Caserta, in collaborazione con il Centro Uffici Pagus di Cellole, dove da poco è stato aperto lo sportello di mediazione familiare, e con il patrocinio morale del Comune di Cellole e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere. L’evento è stato
patrocinato anche da Vision (Osservatorio Nazionale di Vittimologia), vista la numerosità dei casi di violenza domestica che si registra tra le mura di casa nella coppia e di violenza assistita da parte dei figli, in particolare minori. Tali casi, spesso, possono venire fuori proprio durante il percorso di mediazione, come ha rilevato nel corso dell’incontro anche la dottoressa Cappabianca. Lo scopo
del convegno di ieri sera non è stato solamente quello di informare ed orientare sul disagio che accompagna la famiglia durante la fase così delicata di separazione e divorzio, ma di mostrare le possibilità offerte da un percorso di mediazione familiare come servizio attivo sul territorio in risposta concreta alle esigenze di questo tipo di utenza in sinergia con tutte le rappresentanze territorialmente competenti. Il servizio di mediazione familiare in un contesto di assoluta riservatezza e privacy, accompagna la famiglia e la coppia a ristabilire la giusta comunicazione, ad abbassare il livello conflitto e raggiungere un accordo
nell’interesse dei figli soprattutto se minorenni e nel rispetto di una genitorialità condivisa. Erano presenti all’incontro la sindaca di Cellole, avvocata Cristina Compasso, il consigliere regionale avvocato Giovanni Zannini, l’avvocato Mario Palmirani, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, il commercialista Valerio Mozzillo, tributarista e referente del Centro Uffici Pagus, il dottore Antonio Sposito, presidente Ans Campania e docente in Scienze sociali, Umane e Relazionali, l’avvocata Mariangela Merola, civilista del foro di Santa Maria Capua Vetere, esperta in diritto di famiglia. Erano presenti
tra il pubblico la presidente del consiglio comunale di Cellole, Marianna Mauriello, i consiglieri di minoranza, Francesco Lauretano, Franco Sorgente, Simona Di Paolo, Modesto Verrengia, il capogruppo di ‘Generazione Aurunca’, l’avvocato Alberto Verrengia, l’ex vicesindaco di Sessa Aurunca, l’ingegnere Italo Calenzo, il dottore Francesco Gagliardo, ex consigliere comunale, la consigliera di Mondragone, l’avvocata Pagliaro, il dottore Vincenzo Buffardi, presidente dell’Associazione ‘Riviera Domitia’, ed un nutrito gruppo di sociologi e psicologi. A prendere la parola per prima, portando i suoi saluti istituzionali, ma anche apportando il suo contributo in qualità di professionista, è stata la sindaca Compasso. L’avvocata cellolese
ha spiegato come nella sua esperienza professionale ha avuto modo di venire a contatto con situazioni familiari di disagio grave, evidenziando l’importanza del ruolo del mediatore per sanare delle conflittualità che altrimenti sarebbero difficili da superare. “Ovviamente non va confusa la mediazione familiare con la terapia di coppia- ha spiegato-. La terapia è un percorso che solitamente si affronta prima, quando vi è una crisi in atto della coppia. La mediazione, invece, è un percorso successivo che aiuta la coppia ormai in via di separazione ad assumere una responsabilità rispetto al ruolo genitoriale. Insomma, la mediazione
è una prevenzione rispetto ad epiloghi drammatici ed una garanzia soprattutto per i figli, in particolare se minori”. Anche l’avvocato Palmirani ha spiegato l’importanza “dell’istituto della mediazione che può impedire un risvolto tragico alla crisi familiare”. A prendere la parola è stata poi la dottoressa Cappabianca: “La gente va educata al servizio. La mediazione familiare è un servizio offerto alla comunità”. La Cappabianca ha spiegato come spesso la violenza si consuma tra le mura domestiche dove la donna vive nel silenzio il suo dolore ed il suo assoggettamento all’uomo. Una condizione di sottomissione non solo fisica, ma spesso
psicologica ed economica. I cambiamenti della società vedono un cambiamento anche delle relazioni familiari. “Oggi si parla di monogenitorialità e la mediazione offre un supporto affinché ci sia più consapevolezza del fatto che anche se una coppia non è più tale, i componenti di essa continuano ad essere genitori e come tali hanno una responsabilità”. La mediazione, ha evidenziato la Cappabianca, non è offre una consulenza legale o tecnica, ma interviene lì dove si rischia il danno esistenziale di un coniuge o del minore che vive la crisi dei suoi genitori. Il dottore Antonio Sposito ha, invece, evidenziato gli aspetti più particolari della figura del sociologo forense che può svolgere ruoli di Ctu, Ctp, Got ed esperto di sorveglianza. Ha sottolineato
come il nostro Paese sia indietro rispetto al resto d’Europa dove la figura del sociologo forense è indispensabile. Ha poi spiegato ai presenti come il cambiamento sociale ed i casi sempre più frequenti di violenza dimostrano che “l’uomo nero” spesso è in casa, che la donna deve difendersi dal suo compagno. Il consigliere regionale, Giovanni Zannini, ha puntato l’attenzione sulla sensibilità dell’amministrazione regionale rispetto alle tematiche della famiglia e dei tanti progetti di carattere sociale. L’avvocata Merola si
è soffermata nell’analizzare alcuni aspetti di quando ci si imbatte nel diritto di famiglia. Mentre il commercialista Mozzillo ha voluto sottolineare l’importanza di avere sul territorio, in particolare nel Centro Uffici Pagus, un servizio di mediazione familiare che possa offrire una consulenza ed un supporto alla coppia in via di separazione o di divorzio. E’ stato un dibattito proficuo che ha avuto molteplici spunti
di riflessione e confronto, nel corso del quale non è mancato l’intervento dell’avvocato Angelo D’Onofrio che ha voluto ricordare come spesso la famiglia sia il luogo in cui si verificano maggiori casi di violenza e di femminicidi.
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