CELLOLE – Antenna Wind, il Tar accoglie il ricorso della società: ora la ‘patata bollente’ passa a Compasso
CELLOLE (Matilde Crolla) – Il tribunale amministrativo regionale della Campania accoglie il ricorso della Wind per l’installazione di un’antenna di telefonia mobile sulla torre dell’acquedotto di Baia Domizia. La querelle tra la società ed il Comune di Cellole ha inizio nel 2015 con l’amministrazione targata Aldo Izzo. L’allora amministrazione, dopo il parere positivo dell’Arpac per l’installazione di un micro impianto per la copertura del segnale telefonico, si espresse contrariamente perché l’area è vincolata anche se non regolamentata da un piano paesaggistico.
La Wind decise di ricorrere al Tar della Campania che oggi accoglie il ricorso contro il parere negativo del Comune, costituitosi nel frattempo in giudizio contro la società di telecomunicazioni. “Il provvedimento impugnato risulta viziato, essendosi limitata la stessa amministrazione a ritenere l’intervento oggetto di SCIA “inammissibile” con il regime di tutela, il che disvela l’utilizzo di una formulazione apodittica e dunque in assenza di adeguata motivazione in capo al provvedimento stesso”, si legge nella sentenza. Dunque, accolto il ricorso della Wind, il Tar Campania condanna il Comune di Cellole al pagamento delle spese. Ora la ‘patata bollente’ passa nelle mani dell’amministrazione Compasso
che potrebbe decidere di ricorrere al Consiglio di Stato. La sindaca Compasso, tra l’altro, ha professionalmente seguito vicende simili in passato e non si esclude possa intraprendere la strada migliore dal punto di vista giuridico.
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