Disagi & Cronaca cittadina

MONDRAGONE – Crescita digitale a rilento nei Comuni del litorale, la denuncia dell’Associazione Mondragone Bene Comune

MONDRAGONE – “Coerentemente con L’Agenda Europea 2020, il nostro Governo ha approvato nel 2015 la Strategia italiana per la banda ultralarga con la quale si intende coprire entro il 2020 l’85% della popolazione con infrastrutture in grado di veicolare servizi a velocità pari e superiori a 100 Mbps, garantendo al 100% dei cittadini l’accesso alla rete internet ad almeno 30 Mbps. Si dovrà attendere, quindi, la fine del 2019 e in molti casi il 2020 per avere nei nostri comuni unità immobiliari dotate di connessioni internet di qualità, ossia di fibra ottica. E a quella data non tutte avranno la fibra migliore, quella che porta velocità a 1 Gigabit e oltre e che secondo gli standard internazionali è considerata elemento indispensabile per lo sviluppo

e la competitività. L’Italia rischia di fallire gli obbiettivi dell’Agenda digitale 2020, la quale stabilisce che per quella data tutto il Paese dovrà essere coperto con banda ultra larga. Utilizzando i dati di www.bandaultralarga.italia.it vediamo qual è la copertura ad oggi nei nostri comuni. Mondragone ha una copertura del 67,2% delle unità immobiliari raggiunte (30 Mbps per il 49,9% e 100Mbps per il 17,3%) e si prevede la copertura totale di 27.070 abitanti e 15.742 unità immobiliari entro il 2020. Sessa Aurunca ha, invece, ad oggi una copertura del 74,2% (30 Mbps per il 66,1% e 100 Mbps per l’8,1%) ed il completamento è previsto per dicembre 2019. Per i comuni di Falciano del Massico, Carinola, Cellole e Cancello ed Arnone la copertura è ancora a zero. Nel comune di Castel Volturno, infine, la copertura ha raggiunto l’81,2% (30Mbps) e si prevede di arrivare ai 22.882 cittadini coinvolti e alle 25.140 unità abitative entro dicembre 2019. L’AMBC sottolinea che anche per la banda ultralarga si corre seriamente il rischio di avere disparità di trattamento tra

aree diverse del nostro Paese e di dover registrare per i nostri territori ritardi e limiti. Non va, infatti, trascurato il fatto che ci sono aree nere e grigie dove gli operatori intendono investire e zone bianche dove invece non intendono affatto intervenire e dove potrà essere soltanto il <pubblico> a farlo. Di qui, l’iniziativa di Legautonomie (www.legautonomie.it) con il progetto <Crescita digitale in comune>, che cerca di coinvolgere i comuni nell’attuazione della rete pubblica per la banda ultra larga. Ancora

oggi a tanti cittadini e a tante abitazioni nei nostri comuni sono negati primari servizi a rete. Sono anche (se non soprattutto) queste lacune a contribuire al ritardo ed al mancato sviluppo dei nostri territori. Sono questi limiti a fare del nostro Sud un luogo di partenze e di abbandoni.”

 

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