SAN PIETRO INFINE / CASSINO – Capobrigante Domenico Fuoco, lo scrittore Zambardi presenta il suo ultimo capolavoro
SAN PIETRO INFINE/CASSINO (Antonio Migliozzi) – Nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo, presso la Sala San benedetto della Banca Popolare del Cassinate, si è svolta l’Assemblea Generale del CDSC Onlus. Dopo l’interessante relazione di fine anno del Presidente Gaetano de Angelis Curtis e la dettagliata relazione di bilancio del Tesoriere Fernando Siconio, la parola è passata al socio Maurizio Zambardi che ha presentato la sua ultima fatica letteraria improntata sul capobrigante Domenico Fuoco. Il libro, intitolato “Il capobrigante Domenico Fuoco tra storia e leggenda – Brigantaggio Postunitario in Alta Terra di Lavoro”, è edito
con le Edizioni Eva, sotto l’egida del CDSC, ed è impreziosito da tre saggi introduttivi di tre uomini di notevole spessore culturale come Gaetano de Angelis Curtis, Fernando Riccardi ed Aldo Cervo. Dopo la doverosa premessa del Presidente de Angelis, Maurizio Zambardi ha tenuto desta l’attenzione del pubblico presente in sala illustrando i molteplici aspetti del brigante di origine sampietresi. La relazione di Zambardi ha abbracciato l’intero decennio del brigantaggio postunitario, non tralasciando di parlare della famiglia del brigante e di molti altri retroscena sconosciuti al pubblico. Numerosissime notizie raccolte dall’autore
non solo nei vari archivi statali e nelle biblioteche pubbliche e private, ma anche aneddoti e leggende, tramandate oralmente di padre in figlio, nei paesi interessati dal fenomeno del brigantaggio. Interessante è stata la narrazione dell’uccisione di Domenico Fuoco, insieme ad altri due uomini della sua banda e cioè Ventre e Caronte, avvenuta nella notte tra il 17 ed il 18 agosto del 1870 sui monti delle Mainarde. L’autore ha parlato della versione resa nota ufficialmente dalle Autorità Militari e cioè dell’uccisione dei tre sequestrati che erano riusciti a liberarsi perché legati male, ma ha anche parlato di una versione non ufficiale, narrata dagli anziani, dei paesi del cassinate e del limitrofo Molise, che, in maniera unanime, attribuisce l’uccisione
dello scaltro capobrigante per il tradimento di un suo compare di battesimo. Suggestivo ed emozionante è stato, infine, l’ascolto della registrazione della testimonianza di un anziano di San Pietro infine, che lo stesso Maurizio zambardi raccolse oltre 30 anni fa. Il racconto riporta la fine di Domenico Fuoco, tradito dal compare Conca Casale, che ne pagò, però, le conseguenze morendo di crepacuore quando un’aquila gli volò contro emettendo strida talmente acute da impressionare il compare. Si disse allora che era stato lo spirito del brigante Fuoco che, nonostante morto, era ritornato nel modo dei viventi, seppur mutato in aquila, per vendicarsi del tradimento del compare.
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