SAN PIETRO INFINE – Gira le scene di un film ma senza essere pagata, attrice locale denuncia una truffa. L’INTERVISTA

SAN PIETRO INFINE (Antonio Migliozzi) – Sembra si tratti di una vera e proprio truffa come solitamente leggiamo sui social network oppure vediamo nelle denunce sui media nazionali. La giovane attrice sanpietrese Giovanna Gilda Di Raddo sembra abbia anche lei vissuto una esperienza simile. “Lo scorso anno ho aderito ad un annuncio in cui si chiedeva un provino per poter girare alcune scene in un film – ci dice Giovanna Gilda Di Raddo – recandomi per diversi giorni a Latina. Le scene nel film che ho

girato sono state maggiori di quelle da contratto, ricoprendo circa il settanta percento delle scene, in quanto il regista aveva visto in me determinate qualità. Le scene del film sono state girate in terra ciociara fino alle prime ore del mattino, investendo buona parte del tempo ed anche del mio danaro per raggiungere il luogo del set. Il mio compenso professionale si sarebbe dovuto aggirare a poco meno di 500 euro, ma dal mese di ottobre ad oggi ancora non ho visto un centesimo e né il film sembra essere stato

messo in circolazione. Come me anche tutti gli altri miei colleghi. Ho in mio possesso un regolare contratto di lavoro, documento che ho trasmesso al mio legale in quanto il regista del film mi avrebbe comunicato che ci sarebbero delle difficoltà per il pagamento”.

In pratica sembra una scena di un film girato a telecamera spenta già visto tante volte. “Sono consapevole che quei soldi che mi toccano per diritto non li avrò mai – ha continuato Giovanna Gilda Di Raddo – ma la mia denuncia vuole mettere in allarme tutte quelle persone che potrebbero rispondere ad altri appelli di questa produzione cinematografica, visto che ho saputo che stanno continuando a fare richieste di provino per poter girare altri film. Se mi avessero detto che non mi avrebbero dato neanche un

centesimo forse avrei accettato ugualmente, così come ho già fatto anche per altri film, ma essere presa in giro in questa maniera mi ha dato molto fastidio. Non è giusto prendersi gioco di chi, bonariamente, crede nell’onestà di chi si presenta come dei professionisti deludendo le speranze di chi vuole lavorare nel mondo del cinema. Personalmente non sono una ragazzina ed ho già avuto altre esperienze cinematografiche con persone serie, ma penso a tutti quei giovani ed a quelle giovani che nella speranza di poter intraprendere questa professione incontrano persone che sfruttano la loro inesperienza e la loro buona fede”.  L’INTERVISTA