Cronaca nera

SESSA A. / CELLOLE / TEANO / CAPUA – Assenteismo, medici indagati: in 18 tra infermieri e amministrativi finiscono nei guai

SESSA AURUNCA / CELLOLE / TEANO / CAPUA – Nella mattinata odierna, a cura della Compagnia dei Carabinieri di Capua, è stata data esecuzione  ad un’ordinanza  di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di  Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura sammaritana, nei confronti di 18 persone, nei cui confronti si procede per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dell’ Azienda  Sanitaria Locale di Caserta e dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli (Federico II). Sono  state altresì  contestate  svariate  ipotesi  di  truffa  aggravata  ai  danni  delle  Stato, realizzate attraverso false attestazioni della presenza dei sanitari in servizio, alterando i sistemi di rilevamento della presenza al lavoro.

II danno complessivo cagionato dagli indagati all’Erario e state stimato essere pari ad euro 21.406,49.  Tale  importo  e  state  sottoposto  a  sequestro  preventivo  per  valori  equivalenti,  in esecuzione del decreto di sequestro emesso dal GIP del Tribunale, su richiesta di questa Procura, sui conti correnti degli indagati.

E’  stata applicata, nei confronti dei indagati, la misura dell’obbligo  di presentazione  alla polizia  giudiziaria  del  luogo di  svolgimento del  lavoro,  immediatamente  prima  e  subito  dopo l’ingresso alla sede lavorativa. II provvedimento restrittivo – eseguito in varie località di residenza dei sanitari indagati, vale a dire in Sessa Aurunca (CE), Napoli, Caserta, Carinola (CE), Mondragone (CE), Cellole (CE), Casagiove (CE), Gragnano (NA) e Teano (CE) – e state emesso all’esito di una complessa indagine coordinata da questa Procura e delegata ai Carabinieri delle Stazioni di Teano e Vairano Scalo (CE).

Si tratta di una indagine iniziata nel febbraio 2017 e conclusa nel mese di giugno delle stesso  anno,  condotta  mediante  servizi  di  osservazione  controllo  e  pedinamento,  suffragati  da costante attività d’intercettazione telefonica delle utenze utilizzate dai soggetti indagati, dall’analisi di tabulati di traffico telefonico con rilevamento delle relative posizioni delle utenze e attraverso numerosissime riprese video, eseguite con  le telecamere  installate nei pressi  di tutti  gli orologi marcatempo  presenti nell’ospedale,  nonchè  nei pressi  di un’uscita  secondaria posta sul retro del predetto nosocomio, accesso da cui molti degli indagati riuscivano ad allontanarsi arbitrariamente durante I’orario di lavoro. L’indagine, che vede coinvolti complessivamente n. 28 soggetti, fra i quali, fra gli altri,  n.18 dirigenti  medici, n. 3  infermieri e  n.  6 unita  di personale  amministrativo, ha  consentito  di acquisire nei loro confronti un compendio gravemente indiziario in ordine alla falsa attestazione in servizio presso  l’ospedale  “San Rocco”  di Sessa Aurunca e, per due  indagati, presso  l’Azienda Ospedaliera   – Policlinico –  Universitaria di Napoli (Federico II), che in alcuni casi sarebbe stata effettuata  direttamente dall’interessato,  il quale, dopo aver timbrato  l’ingresso  in ospedale,  se ne allontanava arbitrariamente.

In altri casi, la falsa attestazione veniva effettuata con il concorso di colleghi che, di fatto, timbravano  l’entrata  0  l’uscita,  utilizzando il badge  dell’indagato,  di cui veniva attestata  la falsa presenza  in  ospedale;  in altre  circostanze,  ancora,  i  dipendenti  ospedalieri  si avvalevano  della collaborazione di un soggetto esterno a loro legato da vincoli di parentela (figlio 0 convivente). In tal modo gli indagati, attestata la falsa presenza, riuscivano a percepire la retribuzione in corrispondenza di fasce orarie in cui non erano regolarmente in servizio, rna solo formalmente presenti.

Inoltre, per sei indagati, tutti dirigenti medici in servizio presso il reparto di Anestesia e di Rianimazione dell’ospedale  San Rocco di Sessa Aurunca, sono stati raccolti elementi indiziari tali ipotizzare a loro carico il reato associativo finalizzato a commettere una serie indeterminata di delitti di truffa e false attestazioni ai danni dell’ A.S.L. CE2.

E’ emerso che l’ assenteismo era il frutto di un accordo criminoso, fondato sua una stabile organizzazione  fra  i sei dirigenti medici,  in  cui  cioè gli  associati  si  sono “coperti”  a  vicenda sistematicamente. All’interno dell’azienda ospedaliera San Rocco di Sessa Aurunca e stata accertata, infatti, l’esistenza  di un gruppo organizzato e collaudato composto da sei dirigenti medici,  tutti addetti al reparto di Anestesia e Rianimazione, che, in modo sistematico, si garantivano, reciprocamente, la possibilità di allontanarsi arbitrariamente dal luogo  di lavoro.

II sistema era talmente collaudato che ciascun sodale si attivava ed effettuava  la falsa attestazione, ancor prima che il diretto interessato avanzasse una richiesta in tal senso. Gli allontanamenti dal luogo di lavoro avvenivano anche per l’intera  durata del turno di servizio: sono emersi casi in cui il dipendente ospedaliero non si e affatto recato al lavoro, potendo contare sull’appoggio  sicuro e affidabile del collega nel falsificare la sua presenza in servizio. Così  come sono emersi casi in cui I’allontanamento arbitrario e avvenuto durante i turni di notte, allorquando  il personale presente  di norma era  già ridimensionato; addirittura,  in  altri  casi,  un dirigente medico si e assentato dalla sede di servizio recandosi all’estero per una gita di “piacere” e la timbratura fraudolenta in suo favore veniva eseguita dal figlio, soggetto estraneo alla struttura sanitaria di riferimento, condotta poi reiterata più volte nel tempo ed anche in altre circostanze.

Da rimarcare la spregiudicatezza con cui venivano poste in essere le condotte criminose contestate, molto spesso “condite” da conversazioni telefoniche sintomatiche del clima di illeceità presente all’interno delle strutture oggetto di indagini. Risulta emblematica una conversazione intrattenuta tra due dirigenti medici del nosocomio di Sessa Aurunca i quali, venuti a conoscenza di un controllo amministrativo in corso da parte dei carabinieri, commentavano: “Qua o ci arrestano a tutti quanti (ride) o stiamo tutti In grazia di Dio, tonto come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra… (…) dice quello si rischia il posto di lavoro… e ho detto e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti.., se per quello ci licenziano a tutti, se è per l’aggiornamento, perché chi vuoi che non c’è arrivato vicino a quel marcatempo per fare…”.

Nella prima fase d’indagine, gli investigatori si sono soffermati sull’attività di captazione delle telefonate intrattenute dagli indagati da cui è emerso l’accordo di volta in volta intercorso tra gli stessi in ordine alla falsa attestazione della loro presenza, o semplicemente sulla circostanza che i predetti non si trovassero in ospedale benché formalmente presenti. La visione delle immagini delle telecamere istallate nell’ospedale, ha consentito di individuare, senza ombra di dubbio, tutte le persone che utilizzando il badge in uso ad altri colleghi ne attestavano falsamente il loro ingresso o la loro uscita. Inoltre, la

telecamera posizionata nei pressi dell’uscita di emergenza, ha permesso di identificare tutti i dipendenti che, allontanatisi arbitrariamente dalla struttura, salivano a bordo delle loro autovetture andando via, il tutto corroborato da incessanti servizi di osservazione, controllo e pedinamento effettuati dalla polizia giudiziaria operante, immortalati da riprese video e rilievi fotografici. I successivi riscontri eseguiti mediante l’acquisizione delle stampe delle timbrature incriminate monitorate in fase d’indagine, attraverso l’analisi dei fogli presenza dei giorni oggetto di controllo e con l’acquisizione dei tabulati di traffico

telefonico relativi alle utenze in uso agli indagati, è stato possibile verificare che i prevenuti non si trovavano materialmente in servizio, anche in considerazione che dall’analisi delle celle agganciate da dette utenze cellulari risultavano  incompatibili con quelle serventi l’azienda ospedaliera dove sarebbero dovuti essere in servizio, dati che incrociati tra di loro hanno portato ad addivenire a un risultato pressoché certo in termini di evidenza probatoria, incontestabile e univoco nel suo significato.

Tra gli indagati vi sono 14 dirigenti medici, dislocati in Reparti di estremo rilievo. La gran parte di essi afferisce al Reparto di Anestesia e Rianimazione, ma sono interessati anche i reparti di Pediatria, Psichiatria, Chinirgia d’urgenza, Chirurgia generale e Farmacia dell’ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca e in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli (Policlinico Federico II). A questi si aggiungono 4 amministrativi, che, pur non rivestendo la qualifica di medici, svolgono comunque funzioni strumentali al corretto ed efficiente espletamento del pubblico servizio sanitario. ECCO I NOMI DI COLORO CHE SONO STATI SOTTOPOSTI ALL’OBBLIGO DI FIRMA PRESSO LA POLIZIA GIUDIZIARIA

1. Pasquariello Ferdinando, nato a Caserta il 23.12.1957;

2. Matano Rosa Maria, nata a Caserta il 10.10.1972;

3. De Francesco Nives, nata a Mondragone (CE) il 02.09.1956;

4. Leone Rocco, nato a Gagliato (CZ) il 09.03.1965;

5. Macrì Francesca nata a Crotone il 24.01.1970;

6. Sorrentino Anna Maria, nata a Formia (LT) il 23.05.1955;

7. Miosotis Alfredo, nato a Sessa Aurunca (CE) il 18.09.1967;

8. Freda Giacomo, nato a Sessa Aurunca (CE) il 03.04.1967;

9. Gallinaro Carlo, nato a Formia (LT) il 09.02.1956;

10. Di Iorio Giuseppe nato a Sessa Aurunca (CE) il 18.06.1957;

11. Battaglia Martina, nata a Caserta il 30.11.1973;

12.Migliozzi Salvatore, nato a Carinola (CE) il 15.07.1950,

13. Avagliano Elio Maria Gaetano, nato a Roccamonfìna (CE) il 18.08.1959;

14. Maggi Rivira, nata a Caserta il 02.08.1978;

15.Perretta Domenico, nato a Formia (LT) il 23.08.1966;

16. Di Bella Olimpia Antonietta nata a Lauria (PZ) il 26.09.1955;

 17. Mascolo Luigi nato a Casola di Napoli il 01.01.1964.

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