BAIA DOMIZIA/CAPACCIO – Caso Veolia, la Confconsumatori parte civile nel processo per inquinamento del mare
BAIA DOMIZIA / CAPACCIO – Confermata l’ammissione di Confconsumatori APS come parte civile nel processo avviato nei confronti di alcuni dirigenti della multinazionale francese Veolia, accusati di disastro ambientale e inquinamento doloso in concorso, a seguito del rilascio in mare di dischetti di materiale plastico provenienti dal depuratore di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, confermando il precedente provvedimento del Gup.
I fatti risalgono all’inizio di febbraio 2018, quando dall’impianto di depurazione delle acque di Varolato, nella città di Capaccio Paestum, fuoriuscirono oltre 130 milioni di filtri bianchi carrier, moltissimi dei quali rinvenuti poi nelle acque marine del litorale campano, di quello laziale e del litorale sud della Toscana. I dischetti si dispersero nel Mediterraneo e andarono a riempire le spiagge tirreniche; a centinaia furono rinvenuti anche a Baia Domizia, a Scauri, lido di Ostia, Torvaianica e molti altri furono trovati tra le sabbie della spiaggia di Vindicio a Formia.
Tra gli imputati ci sono i dirigenti della multinazionale francese Veolia, la società che indirettamente – partecipando come azionista di diverse società – gestisce in varie regioni il servizio idrico e il ciclo dell’acqua. Le persone sottoposte alle indagini saranno chiamate a rispondere dei reati di disastro ambientale e inquinamento doloso in concorso.
«Una conferma importante – ha commentato il legale di Confconsumatori Lorenzo Montecuollo di Cellole – Confconsumatori ha dimostrato documentalmente e tecnicamente di possedere i requisiti e le prerogative per essere ammessi in ragione delle finalità statutarie, nonostante le eccezioni delle difese degli imputati». (fonte https://www.confconsumatori.it/caso-veolia-confconsumatori-confermata-parte-civile/ )
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