CASERTA – La Coldiretti fa sentire la sua voce: “Questa non è l’Europa che vogliamo!”
CASERTA – La Coldiretti Caserta ha organizzato giovedì 15 febbraio al Frantoio Migliozzi di Teano un incontro con i soci per ribadire l’impegno al massimo supporto da parte della Federazione rispetto alle istanze che la categoria sta portando avanti con le ormai note “proteste dei trattori”.
Le motivazioni di queste manifestazioni ricalcano per buona parte le battaglie perseguite da Coldiretti in questi anni contro una politica europea che rischia seriamente di danneggiare un settore centrale nel nostro Paese: il comparto agricolo.
All’assemblea, gremita di soci e ospitata dall’ingegnere Enrico Migliozzi, erano presenti i presidenti di sezione, il direttore di Federazione Giuseppe Miselli, i segretari di zona, Carmine Paolino e Stefano Salzillo, il Delegato di Giovani Impresa Caserta, Fabio Laurenza e il Presidente della Camera di Commercio di Caserta ed ex Presidente di Coldiretti Caserta, Tommaso De Simone.
Durante l’incontro con i soci, il direttore provinciale Giuseppe Miselli ha tracciato alcuni punti che fanno parte del manifesto di Coldiretti.
La posizione della federazione nazionale e di quella provinciale, sul lavoro delle istituzioni europee, è critica in diversi punti.
Ad esempio, Coldiretti si sta battendo con forza per lo stop alle importazione dei prodotti da nazioni extra continentali che non rispettino gli standard di qualità previsti dall’Unione.
“Non è possibile – spiega Miselli – “che arrivino da oltre Europa prodotti venduti a prezzi minimi, ma la cui filiera non può essere adeguatamente controllata“.
“Stop alla concorrenza sleale e lotta alla falsificazione del Made in Italy – ha continuato il direttore – fanno parte delle richieste che la federazione provinciale e nazionale hanno ribadito con forza in ogni tavolo istituzionale.“
Si è discusso anche di tematiche da trattare a livello nazionale. Coldiretti sta continuando a rapportarsi con il governo, portando fino a Roma le richieste degli agricoltori casertani e del resto del Paese.
Tra i momenti che hanno raccolto la piena condivisione d’intenti durante la riunione, sicuramente va segnalata la maggiore attenzione richiesta al governo rispetto alle crisi di un settore che paga il momento di aumento dei prezzi e dei tassi d’interesse per i prestiti, ma anche la volontà degli imprenditori agricoli di una maggiore velocità nelle pratiche amministrative, a partire dall’assunzione di lavoratori e allo sblocco dei fondi.
Ma sono stati molti i temi trattati, come la revisione della PAC, il regime fiscale per gli agricoltori, il lavoro da compiere rispetto ai Piani di Sviluppo Regionale finanziati dall’Europa e la richiesta di mettere in pratica i Piani di contenimento regionale sulla fauna selvatica, così come previsti dalla modifica della legge sulla caccia, ottenuta da Coldiretti è presente la legge di bilancio 2023.