Disagi & Cronaca cittadina

CELLOLE – Covid, i ristoranti ‘storici’ con battenti chiusi: lo sfogo di chi ha sacrificato una vita per la sua passione

CELLOLE (Matilde Crolla) – Da ieri il governatore De Luca ha disposto la riapertura delle pizzerie e dei bar per la sola consegna a domicilio. Consegna che deve avvenire in determinate ore del giorno secondo delle prescrizioni ben precise. Se da una parte gli amanti della pizza hanno esultato, dall’altra resta l’amaro in bocca nel vedere storici ristoranti e pizzerie con le serrande abbassate. Infatti, il servizio

di asporto a Cellole, come in tante altre realtà, non viene praticato da tutte le pizzerie. Dunque, molti ristoratori, anche quelli ‘storici’, continuano a tenere le serrande abbassate con il rischio che non apriranno neanche nei prossimi mesi. Ne abbiamo parlato con Paolo Fusciello, titolare dello storico ristorante e pizzeria ‘Il Gabbiano da Paolo’. “Questa situazione così drammatica ci costringe a stare inevitabilmente

chiusi, come me tanti altri purtroppo. Non abbiamo mai fatto asporto e non possiamo assolutamente improvvisarci ora. Ritengo, dunque, che al momento dobbiamo solo aspettare nella speranza che qualcosa possa cambiare anche se il mio timore è che per molti di noi il 2020 andrà via così, senza possibilità di riapertura- spiega Paolo Fusciello. Il ristorante di Paolo ha compiuto 39 anni. Me lo raccontava qualche mese fa, durante una serata passata nella sua pizzeria. Era orgoglioso

Paolo al pensiero che il prossimo anno avrebbe festeggiato nel giorno di San Valentino i suoi 40 anni di attività. Oggi il Coronavirus ha spezzato improvvisamente ogni sogno e speranza di molti ristoratori come lui….Quello di Paolo è un ristorante piccolo, intimo, destinato a ‘pochi’ da sempre.. il timore è che proprio per questo possa essere uno di quelli maggiormente compromessi, penalizzati dalle future restrizioni. I ristoranti, infatti, potranno sicuramente riaprire i battenti ma con le dovute cautele, nel rispetto di distanze che

in un locale come quello di Paolo sono impensabili. Potrà un domani Paolo riaprire il suo locale per accogliere due o al massimo tre tavoli? Potrebbe valerne la pena? Abbiamo i nostri dubbi. Allora la speranza è che quanto prima possa essere trovata una cura, un rimedio a questo maledetto Covid perché pensare di poter convivere con esso non è vita. La speranza è che Paolo, e tanti come lui, possano ricominciare a praticare quella professione per la quale hanno sacrificato una vita con amore e passione.

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