CELLOLE – Debito con l’Eco4 verso la svolta, Lauretano ‘apripista’ dell’accordo transattivo
CELLOLE (Matilde Crolla) – Fu l’assessore alle Finanze dell’epoca, Francesco Lauretano, ad avanzare la prima proposta transattiva al curatore fallimentare dell’Egea Service spa, meglio conosciuta con il nome originario di Eco4. Si era insediata da un anno l’amministrazione guidata da Angelo Barretta, era il 2017, quando il delegato al Bilancio Lauretano decise di prendere in mano le redini della questione
recandosi personalmente presso il curatore fallimentare proponendo un accordo transattivo che non obbligasse il Comune di Cellole a sborsare quasi sette milioni di euro ma un milione ed ottocento, al massimo due milioni dilazionati in nove anni. Purtroppo la controparte ritenne eccessivo il lasso di tempo con cui l’Ente avrebbe estinto il proprio debito. Oggi l’accordo lo ha raggiunto il sindaco Guido Di Leone
per un milione e duecentomila euro (http://www.macronews.it/?p=34687). Dunque, la cifra è notevolmente diminuita anche se in questo caso il debito sarà estinto nel giro di poco più di un mese, entro il 31 dicembre 2021 e non in nove anni. Di Leone ha riconosciuto il merito di Lauretano nell’essere stato attento alla questione e nel non averla trascurata come è accaduto in passato e come si è verificato negli ultimi anni. “Devo dare atto che nella
documentazione da noi acquisita emerge che nel 2017 c’è stato un primo tentativo di accordo transattivo proprio da parte di Lauretano”, ha dichiarato Di Leone nel corso del consiglio comunale di stasera. Un’assise storica visto il risultato raggiunto. Il plauso è arrivato anche dall’opposizione. Lauretano nel prendere la parola ha dichiarato proprio questo: “E’ un momento importante per la nostra città perché i cittadini cellolesi vengono liberati da un macigno. Ma non
posso fare a meno di contestare il metodo con cui si tentò di risolvere la questione all’epoca. L’Egea service era già fallita e i cittadini quelle somme che lei contestava di non aver ricevuto le avevano pagate. Il Comune all’epoca avrebbe dovuto ricorrere alla giustizia ordinaria e non affidarsi ad un collegio arbitrale. La legge fallimentare lo dice chiaramente: quando uno dei due è fallito non si applicano più i contratti sottoscritti tra le parti. La fonte originaria del lodo è il contratto
di servizio tra il Comune e l’Egea service. L’articolo 81 della legge fallimentare dice che se una delle due parti è fallita i contratti non si applicano più. Per cui loro non potevano utilizzare il lodo. Fu all’epoca una scelta politica sbagliata. Se fossero andati da un giudice ordinario è possibile che il Comune non sarebbe stato neppure condannato. Tra l’altro il Comune con quella scelta si ritrova a pagare oggi il venti per cento della cifra che è destinata agli arbitri”. Il consigliere
d’opposizione fa emergere un altro aspetto evidenziato anche dal revisore dei conti: “Questo debito si ripercuoterà comunque sui cittadini cellolesi, pur essendo stato notevolmente abbattuto. E la cosa più grave è che si tratta di somme che i cittadini hanno già versato ma che l’Egea service dice di non aver mai ricevuto. Alla luce dei fatti esaminati certamente ad oggi vi è un danno per l’Ente che è costretto a ricorrere
a misure eccezionali per fronteggiare un debito che poteva tranquillamente essere evitato laddove nel passato si sarebbero adottate le regole della buona gestione amministrativa e all’oggi la collettività ne avrebbe tratto benefici visto il consistente risparmio. Ma è chiaro- ha concluso Lauretano- che ormai l’unica soluzione
era l’accordo transattivo che io all’epoca non riuscii a chiudere. Oggi non possiamo che esprimere il nostro voto favorevole alla proposta di delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio”.
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