CELLOLE – Maggioranza al capolinea, bufera in Comune a colpi di post su Facebook
CELLOLE (Matilde Crolla) – Maggioranza al capolinea. Dopo la prematura scomparsa del sindaco Angelo Barretta gli equilibri interni alla maggioranza sono diventati precari. In questi mesi appena trascorsi si è cercato di continuare nei progetti avviati e programmati, ma la squadra amministrativa ha perso ogni giorno di più quella compattezza che la contraddistingueva dall’inizio. Sono giorni che circolano voci di fratture, di dissapori
che il sindaco facente funzioni, Francesco Lauretano, in più occasioni ha cercato di smentire vestendo i panni del ‘pater familias’ dell’amministrazione comunale. Abito che, molto probabilmente, non era ben accetto da tutti e che in effetti solo Angelo Barretta riusciva ad indossare in maniera spontanea ed impeccabile. Ed ecco che siamo arrivati alla goccia che ha fatto traboccare il vaso e messo l’amministrazione comunale, consiglieri di maggioranza e giunta, sulla bocca di tutti. La questione ‘autovelox’ inevitabilmente è pesata come un macigno facendo barcollare e sgretolare pian piano un castello. Che questo mandato amministrativo stia
per volgere al termine è un fatto: lo dice la legge. La morte del sindaco Barretta ha accorciato la ‘vita’ della sua maggioranza. Ma gli stessi protagonisti molto probabilmente la stanno accorciando sempre di più. Dopo le dimissioni di Giovanni Di Meo i cittadini cellolesi stanno assistendo ad un escalation di commenti e post su Facebook apparentemente molto fumosi ma dal significato chiaro. L’ultimo quello postato stasera dall’assessore Antonietta Marchegiano e che porta la firma anche di Alexia Russo, Marianna Freda e Giovanni Iovino. “In questi giorni non certo trascorsi in tranquillità e quiete si è visto un susseguirsi ed un alternarsi di vittime,eroi, pseudo eroi, politologi etc… etc…etc…e poi c’è fortunatamente chi a testa bassa e SCHIENA DRITTA, ha continuato a svolgere i propri compiti di responsabilità all’interno di una macchina amministrativa difficile e complessa. Uscire di casa ed incrociare lo sguardo della gente che ti ha sostenuto
e voluto e sentirsi come chi ha tradito la “fiducia” sapendo di non essere COLPEVOLE di nulla è stato ed è ingiusto soprattutto nei confronti della propria dignità…Per quanto riguarda noi Donne poi, questo non vuol dire essere più deboli al contrario abbiamo sempre agito nel pieno rispetto e nell’ottica di gruppo, con profonda educazione senza mai arrogarci strani diritti e senza mai fare subdole invasioni di campo.
È stato un periodo di profonda riflessione ma è giusto che tutti in egual modo possano esprimersi….
Non essere urlatori, non essere maniacali protagonisti dei social non vuol dire essere colpevoli o fuggire dalle responsabilità….
Non permetteremo mai a nessuno di infangare le nostre persone in particolar modo a chi da lupo vuole travestirsi da agnello…
Nessuna poltrona o nessun incarico sarà mai più importante della verità, della giustizia e della tranquillità che regalano una vita vissuta nella correttezza, nel rispetto delle regole e nella denuncia di comportamenti scorretti ed ambigui…
Da tutto ciò saremo sempre distanti ed in discontinuità”. Ma questa mattina è stato il post del consigliere Franco Sorgente a ‘svegliare’ i cittadini cellolesi. “Ho osservato in silenzio ciò che stava accadendo, ho ascoltato tutti, ho subito tanto, mettendoci la faccia, come sempre, agendo con sensibilità, onestà e trasparenza….ma c’è sempre qualcuno (dalla discutibile moralità) che vorrebbe far allungare su di me l’ombra del passato che NON mi appartiene, infangando la mia persona, cercando di addossarmi colpe che non ho. Il mio lavoro, il mio impegno e la mia disponibilità in questi mesi di esperienza politica, fortunatamente, sono stati sotto gli occhi di tutti, agendo sempre nell’interesse pubblico, commettendo anche qualche
errore ma sempre in buona fede. Oggi però è giunto il momento di fare delle valutazioni, senza filtri e senza rimorsi, con la consapevolezza di dissociarmi da ogni forma di accusa estranea alla mia persona, da ogni azione o scortesia fatta da terzi. Non consento a NESSUNO di giocare con la mia dignità: una delle migliori virtù che un uomo possa avere, un qualcosa che consente di camminare a testa alta quando la coscienza è a posto”. Cosa sta accadendo allora? L’uno contro l’altro armati. Il vero problema nasce dall’interno? Molto probabilmente sì. Se il futuro di Cellole, amministrativamente parlando, appariva incerto in vista delle prossime elezioni oggi si può affermare che lo è molto di più.
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