CELLOLE – Ricoverata in fin di vita per setticemia, salvata in extremis dai medici del ‘San Rocco’
CELLOLE (Matilde Crolla) – Salvata in extremis dai medici dell’ospedale ‘San Rocco’ di Sessa Aurunca. Potrebbe essere definito un miracolo quello che è capitato a A.M.F., 44 anni di Cellole. Se non fosse stato per i dottori del reparto di Chirurgia Generale del nosocomio aurunco, in particolare la dottoressa Di Tora ed il dottore Vallefuoco, la donna molto probabilmente non avrebbe potuto riabbracciare suo figlio
e suo marito. Quando è giunta in stato settico presso l’ospedale le restava poco da vivere, l’infezione si stava propagando in tutto il corpo. Se si fosse perso tempo oggi non sarebbe qui a raccontare la sua storia e a ringraziare quegli eroi dell’ospedale ‘San Rocco’ che con professionalità e passione l’hanno operata ed accudita fino al giorno
delle sue dimissioni, dopo venti giorni di ricovero. Tutto è iniziato qualche mese fa. La donna avvertiva da un po’ di tempo dei disturbi. Un medico di sua conoscenza le aveva diagnosticato delle emorroidi e successivamente delle ragadi anali. Per alcune settimane, dunque, è stata curata per questo tipo di problematica. Purtroppo, però, i fastidi
continuavano ed il malessere aumentava sempre più. La 44enne avvertiva dolori nelle zone intime ma anche all’addome. Non riuscendo più a trovare pace, ma soprattutto essendo ormai priva di forze per i forti dolori, è stata ricoverata in ospedale. I medici hanno subito intuito che la situazione era critica. La donna, infatti, è giunta al nosocomio
in stato settico con ascesso pelvirettale. Il giorno stesso del ricovero, ossia lo scorso 20 maggio, è stata sottoposta ad intervento chirurgico con incisione dei tessuti perianali. Dopo quattro giorno dal primo intervento ne ha subito un secondo, in quanto l’organismo non riusciva a rispondere alla terapia antibiotica, con incisione della cute e del tessuto sottocutaneo. “Sono stati giorni di terrore e di paura. I medici mi dicevano che la situazione era critica ma non dovevo perdere
le speranze. Ho avuto attimi di sconforto- ci racconta ancora psicologicamente molto provata-, in cui ho temuto di non farcela. Ma grazie ai medici dell’ospedale, alle loro cure, premure ed attenzioni ho combattuto contro l’infezione che si stava sviluppando nel mio corpo e che per questione di tempo avrebbe potuto portarmi all’altro mondo”. Oggi A.M.F. è rientrata a casa. Ha potuto riabbracciare suo
figlio, suo marito, suo padre, suo fratello e tutte le persone a lei care. E’ molto provata ma sa che il peggio è passato. “Ci vorrà del tempo prima che possa riprendermi completamente. Devo ancora fare medicazioni quotidiane, ma so che sono stata miracolata e che il merito è dei medici del San Rocco che mi hanno curata. Si parla
sempre male del San Rocco. La mia esperienza, invece, deve servire per far capire che ci sono dei veri professionisti. In primis la dottoressa Di Tora ed il dottore Vallefuoco. Ma anche gli altri medici sono stati bravissimi come Taglialatela, Barbato, Ferone, gli infermieri e gli Oss Rosaria, Lia, Tiziana, Annamaria, Paolo, Antonio. “Tutti ringrazio di cuore per avermi salvato la vita e sostenuta nei momenti di sconforto. Sono stati degli angeli”, conclude la donna con la voce rotta dalla commozione.
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