CELLOLE – Una catena di solidarietà per l’Ucraina, la testimonianza di Ines: “In un momento così difficile non siamo stati lasciati soli”
CELLOLE (Bruno Bencivenga e Matilde Crolla) – Una catena di solidarietà umana al di sopra di qualsiasi aspettativa è stata avviata in queste ore a Cellole da Ines, la donna ucraina moglie di un cellolese doc, che ha deciso di aiutare seppur a distanza il suo popolo in guerra. L’affetto, il calore, la vicinanza dei cellolesi si sono fatti sentire
immediati. Non appena Ines ha lanciato la sua iniziativa il suo telefono è stato preso d’assalto ed in pochissimi giorni tanti scatoloni pieno di beni di prima necessità sono pronti per partire dal centro di raccolta del territorio, presente a Sparanise, per la frontiera. Abbigliamento, farmaci, garze, pannolini, pannoloni, cibo per lattanti, biscotti, pasta, latte: questo e molto altro è stato donato dal popolo cellolese
in queste ore. Ma la catena di solidarietà ha coinvolto anche altri Comuni vicini come i cittadini di Sessa Aurunca, Galluccio, Carinola. Addirittura una nota farmacista della zona ha dato il suo valido contributo. “Sono commossa- ha dichiarato Ines-. La solidarierà del popolo cellolese e di quello dei Comuni limitrofi mi ha colpito nel profondo. Io vorrei ringraziare tutti a uno a uno. Ringrazio la dottoressa
Lia Ollucci e la figlia Matilde Misuraca di Casanova di Carinola che hanno donato medicinali e scorte di pannolini e latte in polvere per lattanti. Ringrazio i proprietari del Vivaio Pizzella di Mondragone che si sono messi a disposizione per imballare il tutto affinché possa arrivare intatto a destinazione. Ringrazio il signor Umberto Cinque. Ringrazio il Comune di Cellole che immediatamente si è messo
a disposizione con un furgone che ha fatto tappa in vari Comuni della zona per raccogliere le donazioni e portarle poi al centro di smistamento di Sparanise. Ringrazio i cittadini di Galluccio che grazie ad una mia concittadina che vive lì hanno donato tanti beni di prima necessità”. Ines con le lacrime agli occhi aggiunge: “L’Ucraina non è sola. Sentiamo forte la vicinanza degli altri popoli e questo
è bellissimo, in un momento così difficile per la mia terra”. Ines da anni vive a Cellole, ha sposato Marco, un noto imprenditore della zona. Ma quando parla della sua terra, di quello che il suo popolo sta subendo, non riesce a restare impassibile. “I miei genitori abitano ai confini con la Polonia. La Bielorussia è a circa cento
chilometri dalla nostra città. Al momento lì la situazione è più tranquilla ma mi raccontano che stanno vivendo con il terrore. E’ un incubo- ci racconta Ines-. Come può Putin pensare di denazionalizzare l’Ucraina? Come può pensare di cancellare secoli della nostra storia, del nostro popolo? Un popolo che ha una dignità e lotta solo
per la sua libertà. Io credo che se anche questa guerra dovesse finire presto lascerà una grande ferita nel cuore di tutti noi”, ha concluso Ines con la voce quasi rotta dalle lacrime.
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