*INTERVISTA ESCLUSIVA* – Dal set di ‘Partenope’ di Sorrentino a Sessa Aurunca, l’attore e scrittore Peppe Lanzetta presenta il suo ultimo libro ‘Era l’America’
SESSA AURUNCA / NAPOLI (Matilde Crolla) – Peppe Lanzetta, attore, drammaturgo, scrittore, tra i protagonisti più amati e nello stesso tempo discussi dell’ultimo capolavoro di Paolo Sorrentino ‘Partenope’, dove si presenta nelle vesti dell’arcivescovo Tesorone, ieri a Sessa Aurunca per presentare il suo ultimo lavoro ‘Era l’America’, raccolta di undici racconti inediti pubblicati dalla casa editrice De Nigris. A curare l’editing l’aurunco Francesco Ianniello che tra l’altro ieri sera lo ha accolto nella sua città inaugurando i mercoledì della cultura fortemente
voluti dall’amministrazione comunale Di Iorio, nella persona dell’assessore Italo Calenzo, e dal Cineforum Aurunco. Ad introdurre l’artista è stata la dirigente scolastica, Maria Luisa Tommasino, membro del direttivo del Cineforum. Quella di Peppe Lanzetta è un’America che non c’è più. L’America dei grandi scrittori, delle star hollywoodiane, delle band che riempivano le sale e le vite dei giovani. L’America di John Fante e Robert De Niro, Al Pacino e Jim Morrison, John Belushi e Jack Nicholson, ma anche di Mickey Rourke, Kim Basinger e Micheal Jackson. L’America
del grande sogno che sta per trasformarsi nel grande sonno. Con uno stile crudo, diretto, provocatorio, che richiama Hemingway e Bukowski, il minimalismo e il realismo sporco, Peppe Lanzetta, in questi undici racconti inediti, non si preoccupa del politically correct, delle apparenze, di una visione conciliante o conciliatoria della realtà. Tutt’altro. La sua è una concezione radicale della vita e delle relazioni umane, dove non c’è spazio per sconti, omissioni o mezze verità. Un presente amaro, triste, solitario y final come direbbe Osvaldo Soriano, reso ancor più doloroso dal nostalgico confronto con un passato mitico, al quale Lanzetta si aggrappa con la forza dei ricordi, di una vita vissuta
sempre al limite, senza rimpianti, senza mediazioni, senza scorciatoie. La sua voce diventa allora quella di un’intera generazione, umiliata e spaesata, che prova faticosamente ad attraversare un mondo, quello odierno, distante anni luce da ciò che avevano immaginato e sognato. Tanti anni fa, quando ancora era l’America. Con grande piacere abbiamo avvicinato ai microfoni di Macronews Peppe Lanzetta che ci ha rilasciato un’interessante intervista non solo sulla sua produzione letteraria ma anche sul suo ruolo nell’ultimo capolavoro di Sorrentino ‘Partenope’. Seguiamo (basta cliccare in alto).