LITORALE DOMIZIO/CASAL DI PRINCIPE – Considerato il braccio destro del superboss Zagaria condannato nel 2019, il Magistrato di Sorveglianza lo proscioglie dai vincoli della misura di sicurezza
LITORALE DOMIZIO / CASAL DI PRINCIPE – Un uomo originario del litorale domizio era stato condannato in via definitiva nell’anno 2019 a ben otto anni di carcere per associazione mafiosa ai sensi dell’art. 416 bis c.p. in quanto ritenuto
soggetto attiguo al clan dei casalesi capeggiati dal superboss Michele Zagaria. L’uomo era già stato scarcerato e posto in libertà vari mesi addietro grazie alle istanze prodotte dai suoi difensori avv. Angelo Librace e avv. Gennaro Belvini. L’uomo era stato citato dinanzi il Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere in quanto era stato condannato con la sentenza passata
in giudicato e per la gravità dei reati a lui ascritti, alla misura di sicurezza della libertà vigilata per anni tre. La Procura di Santa Maria Capua Vetere chiedeva l’accertamento della pericolosità sociale dello stesso e così veniva celebrata udienza
in cui il P.M. chiedeva l’applicazione della relativa misura di sicurezza. I difensori dell’uomo avv. Angelo Librace e avv. Gennaro Belvini discutevano e facevano presente che attualmente non vi erano motivi per la relativa applicazione della misura di sicurezza. In particolar modo le tesi difensive dell’avv. Angelo Librace riuscivano a dimostrare che non vi era alcun pericolo
di allarme sociale e che la persona in questione aveva da poco intrapreso attività lavorativa. Il Magistrato di Sorveglianza così accoglieva in toto le tesi difensive ed emetteva provvedimento con il quale dichiarava il soggetto non pericoloso e pertanto ordinava la NON ESECUZIONE della misura di sicurezza della libertà vigilata per anni tre disposta con sentenza della Corte di Appello di Napoli.