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MIGNANO MONTELUNGO – La città ricorda le vittime di Cannavinelle, presente l’unico superstite. L’INTERVISTA A PALMERI E VERDONE

Servizio a cura di Antonio Migliozzi

MIGNANO MONTELUNGO  – Dopo sessantasette anni il ricordo, per gli abitanti del piccolo centro dell’Alto casertano di Mignano Montelungo, è ancora indelebile, ed anche quest’anno si è avuto l’opportunità di poter avere tra i presenti Giuseppe De Felice, 94 anni ed unico superstite ancora in vita di quella che fu definita la tragedia accaduta sul lavoro in tutta Italia, alla commemorazione che si è tenuta nella mattinata di sabato 23 marzo. Era il 25 marzo 1952, e l’Italia intera stava ancora tentando di rialzarsi dai nefasti della Seconda Guerra Mondiale mentre proprio la popolazione mignanese stava piangendo

 

quelle giovani morti dei soldato della famosa battaglia di Montelungo dell’8 dicembre 1943, oltre alle tante morti di civili, quando nelle prime ore della mattina si udì un forte boato. Tutti pensarono, anche dai paesi limitrofi, che si fosse trattato di un residuo bellico inesploso, mentre la triste realtà stava riguardando ben 42 operai che persero la vita, oltre ai 55 feriti, mentre stavano lavorando alla costruzione della galleria Roccapipirozzi – Cannavinelle, lunga 4.616 metri per un diametro di m. 4,20 già ultimata. Si trattava

di un grandissima opera per conto della S.M.E. (Società Meridionali per l’Elettricità). Attualmente, la suddetta galleria di derivazione, è in piane attività servendo diversi comuni per il rifornimento di energia elettrica. Come ogni anno alla commemorazione erano presenti alcuni dirigenti dell’Enel che si trova sul territorio mignanese, oltre al segretario regionale della Cisl. L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE REGIONALE PALMERI E AL SINDACO VERDONE PRESENTI ALL’EVENTO.