MONDRAGONE – Piano urbano del traffico, si attendono le mosse di Pacifico & co.
MONDRAGONE (Alfonso Attanasio) – Il famoso detto <il lupo perde il pelo ma non il vizio>, il sindaco e i suoi assessori perché non si dedicano a creare un nuovo PUT (piano urbano del traffico) per il bene dei cittadini? Premesso che il PUT deve essere inteso come il miglioramento delle condizioni della circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico ed il contenimento dei consumi energetici, nel rispetto dei valori ambientali e si prefigge di raggiungere
obiettivi significativi per l’immagine della città. Si presume, quindi, che le scelte devono essere fatte in una logica globale del sistema della mobilità dell’ambiente e della pianificazione urbanistica. Deve essere un PUT che deve migliorare le condizioni della circolazione, non peggiorarla, per cui, attualmente, devono essere fatti assolutamente alcuni accorgimenti tali da poter rendere più scorrevole la circolazione veicolare. Non va dimenticato che “Il Piano Urbano del Traffico” è redatto
ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada e delle Direttive del Ministero dei Lavori Pubblici per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico, del 24 giugno 1995. In particolare il PUT deve essere inteso come “piano di immediata realizzabilità”, con l’obiettivo di contenere le criticità della circolazione. Pertanto le finalità fondamentali di un PUT sono:1)il miglioramento delle condizioni di circolazione (movimento e sosta che si possono ottenere solo con i sensi unici)2) il miglioramento della
sicurezza stradale (riduzione degli incidenti stradali);3) la riduzione degli inquinamenti atmosferico ed acustico ( lunghe code di macchine inquinano);4) distribuzione del traffico in ingresso alla città ( più uscite che entrate). 5) razionalizzare le modalità di circolazione in funzione delle caratteristiche della sede stradale e ridefinire gli accessi agli ambiti urbani in funzione delle caratteristiche insediative e strutturali. 6) migliorare la qualità dell’aria e di altri fattori ambientali – quali il rumore anche al fine di salvaguardare
la salute dei cittadini e con particolare riguardo alla residenza e agli ambiti di vulnerabilità ambientale; 7)facilitare gli spostamenti per i disabili ed in generale per la fascia delle utenze deboli (pedoni, ciclisti e persone con limitate capacità motorie anche in relazione all’età, come bambini ed anziani);8) incentivare l’uso del mezzo pubblico e dei mezzi alternativi;9) infine adottare le isole pedonali nei giorni prefestivi e festivi.
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