MONDRAGONE – Variante Anas, un progetto che risale al 2004…ma per ora nemmeno l’ombra
MONDRAGONE ( Alfonso Attanasio) – La “Variante anas”, è oggetto di svariate polemiche in questi ultimi anni. Il progetto fu presentato nel marzo 2004 al Teatro Ariston dove intervennero alcuni politici, dall’on. Zinzi al senatore Novi, dai funzionari del Compartimento Anas ai sindaci interessati e dai politici di Mondragone. In quasi tutti gli interventi fu sottolineato l’importanza della variante
soprattutto per la riqualificazione del territorio creando infrastrutture e opportunità di lavoro ( recupero balneabilità e legalità per l’imprenditoria). “ La Regione ha poteri enormi per la cura del territorio – disse Zinzi- bisogna pensare soprattutto alla balneabilità”. Novi aggiunse che: “ La variante non svuota le potenzialità economiche ma le potenzia”. L’opera che era stata inserita nella “legge obiettivo” – si disse – deve essere la svolta ed un presupposto vero e profondo per Mondragone che deve
risaltare per le tre “A”: agricoltura, ambiente, archeologia. Prg e Pit devono inserirsi nel progetto perché gli svincoli devono essere le porte della nostra città. Anche il vescovo Napoletano sottolineò che la variante è l’ancora di salvezza della città domiziana. Il progetto “variante” rappresenta forse l’unica soluzione per lo snellimento del traffico e per l’inquinamento anche acustico che di conseguenza ne deriva. L’arteria doveva evitare il centro urbano mediante due gallerie di Monte Petrino di km. 1,1 e di monte Cicoli di 800 mt. Contribuendo ad abbassare le perdite di vite umane per incidenti stradali ed evitare lunghe code,
soprattutto provocate dai Tir. Nel 2006 fu redatto un verbale presso la Regione Campania. 717 milioni di euro era il costo del progetto. I lavori avrebbero dovuto iniziare nella stessa estate per una durata di circa 5 anni. La gara fu affidata ad un professionista del V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale). Colpo di scena. Nel 2007 (governo Prodi) ci fu il dirottamento delle risorse della variante alla metropolitana di Bologna. Nel 2008 Antonio Di Pietro Ministro delle infrastrutture rispondendo ad una interrogazione disse che il progetto era stato inserito dall’Anas all’interno del contratto di programma 2007-2011 dividendo in
due lotti che dovevano essere appaltati dal 2009. Ad oggi non conosciamo ancora il perché, se per motivi politici o altro, non è stata costruita la variante che questa importante infrastruttura può valorizzare un settore così importante come quello del turismo. Il turismo non è soltanto mare, ma bellezze culturali, paesaggistiche, gastronomiche, folkloristiche e ricreative le quali potrebbero assumere, per certi versi, fonte di sviluppo e crescita. Purtroppo non è mai stato preso in considerazione da parte delle amministrazioni.
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