REGIONALI – Caso Schiavone, defenestrato perché troppo forte? Tutte le ipotesi in campo
REGIONALI (Matilde Crolla) – Fatto fuori perché troppo forte? E’ una delle ipotesi che circolano negli ambienti politici in queste ore. Ipotesi in base alla quale Massimo Schiavone avrebbe pagato il prezzo della sua potenziale forza elettorale in una lista dove il leader Clemente Mastella e il consigliere regionale uscente Luigi Bosco si sarebbero fatti bene i loro conti. Massimo Schiavone doveva essere forse un portatore d’acqua, uno di quei candidati forti ma non vincenti a tal punto
da mettere in ‘pericolo’ i ‘favoriti’. Nel corso dei giorni il nome di Massimo Schiavone ha però travolto un’intera provincia come un tornado ed il timore che il giovane consigliere provinciale potesse avere la meglio nella lista ‘Noi Campani’ potrebbe essere stata la causa del suo defenestramento. Ma il ‘pugno nello stomaco’ ricevuto
ieri sera da Massimo Schiavone potrebbe paradossalmente rivelarsi per lui un’opportunità. Anche questa è una ipotesi abbastanza diffusa negli ambienti politici locali e provinciali. Infatti, i suoi voti potrebbero essere appetibili per altri candidati o comunque potrebbero rimpinguare i serbatoi di altre liste. Diverse sono le ipotesi sui passi che il giovane consigliere provinciale potrebbe fare. Un’ipotesi, ma quella più improbabile, è battere in ritirata
e rinunciare per ora alla possibilità di scendere in campo per le prossime regionali. Ma considerato l’investimento fatto in questi mesi è difficile immaginare Schiavone a casa che guarda dalla finestra. E’ possibile per esempio che possa dare la sua disponibilità a candidarsi in una lista in cui c’è ancora spazio, come quella del presidente nella quale la presenza di Schiavone potrebbe rappresentare
un valore aggiunto. Si vocifera, tra l’altro, che il figlio del governatore sia già da diversi giorni in pianta stabile al ‘Jolly Hotel’ nella città capoluogo per trovare nella provincia di Caserta un candidato che possa fare la differenza. Affiancarsi a De Luca, in
questo momento, per Schiavone potrebbe essere una grande opportunità in grado di dare un immediato sollievo alla delusione appena provata. Un’altra ipotesi potrebbe essere la decisione di sostenere dall’esterno Stefano Graziano,
primo competitor di Gennaro Oliviero nella lista del Pd. In questo caso potrebbe rappresentare per il consigliere regionale di Sessa Aurunca un vero pericolo visto che si ritroverebbe ancora più in difficoltà su un territorio che cinque anni fa fu la sua roccaforte. Massimo Schiavone ha un elettorato fidelizzato, spostare i
suoi voti a favore di Stefano Graziano sarebbe per lui una passeggiata e nello stesso tempo un vero problema per Oliviero. Ecco il motivo per cui è difficile immaginare dietro il defenestramento di Schiavone dalla lista ‘Noi Campani’ un possibile intervento di Oliviero stesso tanto che nessuno degli ‘olivierani’ ha sparato al momento fuochi d’artificio. Eppure c’è chi la pensa diversamente riconoscendo al consigliere
regionale uscente una particolare abilità nel tessere trame politiche e senza sollevare troppa polvere. D’altra parte, la possibilità che Oliviero venga rieletto viaggia su binari ancora troppo incerti. E la presenza di un candidato come Schiavone sullo stesso territorio non è certo il miglior viatico.
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