SESSA A. / CELLOLE – Truffa ai danni dell’Inps e falso aggravato, 50enne condannato a quattro anni di reclusione

SESSA AURUNCA / CELLOLE – Si è tenuta ieri l’ultima udienza dibattimentale che ha visto sfilare come imputati diversi cittadini cellolesi per  vari reati contestati: dal falso aggravato alla truffa ai danni dell’Inps. I fatti risalgono a diversi anni fa e riguardano ipotesi di truffa ai danni dello Stato perpetrata attraverso l’assunzione fittizia di lavoratori al fine di incassare diverse indennità  assistenziali e previdenziali ai danni dello Stato. Inoltre veniva contestato solo ad alcuni degli imputati, sempre in concorso, il reato di falso aggravato avendo, secondo l’ipotesi accusatoria, falsificato un documento di riconoscimento così

traendo in inganno il notaio che “certificava” una falsa cessione di quote societarie a favore di persona inesistente ed anzi deceduta a Roma diversi anni prima. All’esito delle discussioni finali e della camera di consiglio, la Dott.ssa Auriemma ha letto il dispositivo di sentenza. Uno dei principali artefici degli episodi delittuosi, M.E. uomo sulla 50 di Sessa Aurunca, difeso dagli avvocati Luigi Ricciarelli e Gennaro Iannott,  è stato condannato a 4 anni di reclusione per il reato di falso aggravato nonché stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. L’altro, imputato per il reato di falso aggravato e truffe, C.S. uomo 50enne cellolese, difeso dall’avvocato Lorenzo Montecuollo, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Per gli altri imputati cellolesi, singoli lavoratori “fantasmi”che avrebbero truffato l’Inps in ragione di indennità

di disoccupazione-malattie non dovute, è intervenuta la prescrizione del reato come anche richiesta dagli avvocati Salzano, Pezone, Montecuollo, Schiavo, Zanpoli. Il giudice ha anche condannato il M.E. al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 2000 euro, a favore della Camera di Commercio di Caserta, costituitasi parte civile. L’Inps invece non si è costituita parte civile.