Disagi & Cronaca cittadina

SESSA A. – Sepolcro demolito, il Comune: rispettate tutte le procedure. Mancini: lo deciderà il giudice

SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – “All’ombra dei cipressi o dentro l’urne confortate di pianto…è forse il sonno della morte men duro?”… Se lo chiedeva Foscolo, ce lo chiediamo anche noi oggi…Eppure quando si parla di sepoltura si tocca un argomento sempre molto delicato che inevitabilmente suscita un sentimento di umana pietas. Nei giorni scorsi abbiamo riportato la storia alquanto

singolare di una tomba di proprietà della famiglia Mancini, risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Una tomba che tecnici comunali hanno abbattuto realizzandone una nuova per un’altra famiglia concessionaria. Uno degli eredi, proprietari della tomba preesistente, l’avvocato Edoardo Mancini, ha manifestato sgomento e amarezza per la scoperta, dolendosi di non essere stato avvisato dal Comune della decisione di abbattere

il sepolcro di famiglia per realizzarne un altro. Tuttavia, i responsabili dell’ufficio Patrimonio del Comune di Sessa Aurunca rispetto alla vicenda hanno una posizione diversa. Il dirigente Antonino Marchegiano ha voluto chiarire la regolarità della procedura adottata dagli uffici. Con un avviso pubblico del 19/12/2016, recepito poi con delibera di giunta nell’aprile 2017, il Comune informa della presenza nel cimitero di Sessa Aurunca di una serie di tombe dismesse e di lotti di

concessione abbandonati che possono essere riassegnati. Nell’avviso pubblico e nella successiva delibera di giunta vengono menzionati tutti i lotti abbandonati da riassegnare. Insomma, la famiglia Mancini, a detta del dirigente, non è stata avvisata personalmente dell’avviso pubblico e della delibera, come non sono stati avvisati gli altri proprietari dei lotti abbandonati. Ma trattandosi di un avviso pubblico e di una successiva delibera di giunta chiunque era nelle

possibilità di venirne a conoscenza ed eventualmente di ricorrere contro il provvedimento. Questo non è accaduto e dunque si è proceduto con una successiva determina di concessione dei lotti in questione. Dunque, i passaggi ufficiali sono stati i seguenti: procedura di evidenza pubblica, monitoraggio, delibera di giunta e determina di concessione. Marchegiano evidenzia che l’abbattimento del sepolcro della famiglia Mancini non ha rappresentato una estumulazione dei defunti, considerato che i resti ritrovati erano ormai mineralizzati. Mentre

la lapide della bambina di venti mesi, sempre deceduta alla fine dell’Ottocento, è stata pietosamente depositata in un loculo presso una Confraternita di San Carlo. Quindi, tutto è avvenuto con la massima regolarità e soprattutto sensibilità. Quanto predisposto dall’Ufficio Patrimonio dal 2016 ad oggi fa riferimento all’articolo 39 del regolamento comunale secondo cui “le sepolture private concesse a tempo indeterminato (perpetue) anteriormente all’entrata in vigore del DPR. 21 ottobre 1975 n°803, conservano tale caratteristica

se stabilita dai relativi atti di concessione e sono volturabili agli eredi fino al II grado. In mancanza di atti comprovanti legalmente la concessione, si procede con una nuova concessione secondo la vigente normativa”. Inoltre, facendo riferimento ad una sentenza del Tar Piemonte del 3 aprile 1987 n°130: “ per valutare la sussistenza dello stato di abbandono di un’area cimiteriale, ai fini dell’adozione del provvedimento di decadenza della relativa concessione, debbono ricorrere precisi requisiti temporali ed oggettivi, nel senso che deve potersi dimostrare, da un lato, che da lungo tempo il titolare o chi per esso non

si è recato in loco e, dall’altro, nel senso che l’area deve risultare impraticabile o comunque il manufatto sulla stessa insistente gravemente deteriorato in seguito ad un lungo stato di abbandono”. Raggiunto telefonicamente uno degli eredi e proprietari della tomba, l’avvocato Edoardo Mancini, viene aggiunto un ulteriore elemento alla vicenda. “Nel 2006 sono stato autorizzato dall’Ente ad effettuare interventi di manutenzione. Trattandosi di tombe perpetue, l’Ente

avrebbe dovuto comunicare personalmente ai concessionari la procedura avviata. Dissento dal caposettore perché c’è stata un’erronea procedura, per il difetto di comunicazione da parte dell’Ente nei confronti dei legittimi proprietari. Sarà di chi dovere a stabilire chi ha ragione”. Come si concluderà a questo punto la vicenda? Ai posteri l’ardua sentenza. (Nell’immagine di copertina possiamo visionare la foto della tomba prima dell’abbattimento. A detta del Comune si nota la presenza di erbacce, mentre Mancini sostiene che si tratta di piante ornamentali).

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