SESSA A. – Sospetto Covid ricoverato in Utic, Passaro: “Necessario perché rischiava la vita”
SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Un uomo di sessantaquattro anni di Carinola da ieri è ricoverato presso l’ospedale ‘San Rocco’ di Sessa Aurunca per un’insufficienza respiratoria. In un primo momento, visto il periodo in cui non si parla d’altro, si è pensato al Coronavirus. Ma la radiografia toracica eseguita e l’assenza di febbre hanno fatto pensare ad altro. In ogni caso si è provveduto ad eseguire il tampone orofaringeo. Successivamente ulteriori esami eseguiti hanno evidenziato
un’embolia polmonare tanto che, sebbene il paziente sia ancora adesso in attesa dell’esito del tampone, non è stato sottoposto al cosiddetto ‘percorso Covid’, ma il medico di turno, vista la gravità delle condizioni, ha deciso di disporne il ricovero in UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica). Ora viene da chiedersi: in questo caso andava comunque applicato il protocollo che prevede l’isolamento non conoscendo
ancora l’esito del tampone? Ricoverandolo in UTIC è a rischio contagio il personale sanitario che sta seguendo clinicamente il paziente? Poteva essere monitorato anche stando in isolamento? Non si rischia che così facendo chiunque giunge in ospedale per malessere possa ‘pretendere’ il ricovero in reparto? Tanti gli interrogativi ai quali ha fornito delle risposte il vicedirettore sanitario
del San Rocco, Antonino Passaro. “Al 99 per cento il paziente avrebbe rischiato la vita restando in isolamento- ha dichiarato Passaro-. Ecco il motivo per il quale lo specialista ha ritenuto opportuno abbandonare il ‘percorso Covid’ e disporre il ricovero in Terapia Intensiva Cardiologica. Voglio assicurare che sono in atto, comunque, tutte le precauzioni del caso per gli operatori sanitari che lo stanno curando. Dunque se dovesse risultare positivo al Covid19 non ci sarebbe rischio per il personale sanitario”.
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