SESSA AURUNCA – Aumentano i debiti nei confronti del canile, Verrengia: “La crociata di Sasso contro i cani”
SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – “La crociata di Sasso contro i cani”. Potrebbe essere il titolo di un film, invece si tratta della dichiarazione rilasciata dal capogruppo di Generazione Aurunca, Alberto Verrengia. E’ ormai nota a tutti la querelle che sta interessando il Comune di Sessa Aurunca ed il canile municipale di Cellole di Alfonso Roberto Bove. L’Ente sessano, che vanta la presenza
di oltre cinquecento cani randagi nel ‘Centro Cinofilo Santa Lucia’, è debitore nei confronti dello stesso canile di 650mila euro. Tra l’altro, mentre il Comune di Cellole, anch’esso Ente convenzionato, sta lavorando per raggiungere un accordo transattivo e quello di Carinola pare stia cercando di trovare una soluzione, a Sessa Aurunca tutto tace. Il sindaco, Silvio Sasso, in un’intervista rilasciata a ‘FanPage.it’ ha dichiarato: “Io ho ereditato 500 cani che costano mezzo milione di euro l’anno e non
posso fermare i servizi per questo”. Alla domanda se sono più importanti i servizi alle persone dei cani ha risposto: “No dico che anche i servizi sono in sofferenza, abbiamo difficoltà a pagare. La soluzione sta nelle adozioni e nella dilazione del nostro debito nei confronti del canile”. A tal proposito Verrengia
afferma: “L’atteggiamento ostile nei confronti del Canile Municipale Santa Lucia, a mio avviso, a questo punto non è motivato solo da uno scontro amministrativo ed economico con la struttura (per lo più ottima e all’avanguardia) o per un presunto risparmio dell’Ente, ma ha preso la forma di una vera e propria crociata contro questi animali, visto l’accanimento con cui il Sindaco di Sessa Aurunca risponde
a chi lo invita a non lasciarli morire di fame.
Egli fa trapelare con la sua acredine che voglia liberarsi di queste creature a tutti costi o con l’assenza di sostentamento (come sta avvenendo) oppure, come dichiarato dallo stesso sindaco in un post, con una deportazione coattiva degli stessi chissà dove.
Vedete, sulla spesa eccessiva per i canili si può discutere e ragionare, ma tutto ciò poteva essere fatto con equilibrio senza “accanirsi” su queste incolpevoli creature”, conclude Verrengia.
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