SESSA AURUNCA – Elezioni, il gruppo ‘Città Rinascita’: pensiamo alle priorità del territorio e non al totosindaco
SESSA AURUNCA – In vista delle amministrative, dove eravamo rimasti… L’associazione ‘Gruppo Città Rinascita’ di Sessa Aurunca ha pubblicato questa mattina un documento in cui fa un bilancio dell’attuale situazione politica sessana. “Ad una discussione interrotta, alla convinzione di attuare pratiche di impegno civico, all’importanza di favorire la partecipazione nelle decisioni che riguardano la collettività. Ai luoghi fisici e non virtuali di discussione con cittadini, amministratori, lavoratori, esperti di settore, nel tentativo di offrire un contributo per incentivare
processi di conoscenza civica e di cittadinanza attiva. Al corso di formazione gratuito per elettricisti, momento di forte integrazione, inserimento sociale e, per alcuni, opportunità di concreto sbocco professionale. Senza pretese di verità, abbiamo provato a lanciare e condividere un modello di progetti, soluzioni ed idee sintetizzato nel Manifesto per la Città pubblicamente presentato e forse apprezzato. Oggi veniamo
dal commissariamento dell’Amministrazione che rappresenta comunque il fallimento di un modello politico soprattutto per la cesura netta creatasi nel dialogo con i cittadini sui temi reali, nell’incapacità dei partiti e dei movimenti di tornare a coinvolgerli. Ebbene il rischio che si intravede, amplificato da una crisi che morde forte e che ha quasi azzerato le possibilità di aggregazione e confronto, a tutto vantaggio dell’ingegneria elettorale, è che si scivoli verso la narrazione sul totosindaci, tra
dichiarazioni di intenti e appelli legittimi al coinvolgimento delle migliori energie, perdendo di vista però l’identità dei rappresentati, sempre più distanti dai processi decisionali e chiamati ad essere tifosi o funzionali al regolamento di conti interni dei gruppi di potere. Sarebbe oggi più che mai indispensabile orientare lo sguardo verso la complessità dei problemi, verso la loro interdipendenza, mettendo al centro le condizioni di vita. Il tema di fondo è sempre quello, come dare forma ad una visione della città per i prossimi anni concentrandosi su alcune
priorità e sciogliendo le riserve su azioni che iniziano ad acquistare dimensione metafisica. Per non cadere nella retorica, cosa ha impedito, ad esempio, l’approvazione del PUC? Perché l’iter amministrativo, conclusa la fase delle osservazioni, si è fermato all’approvazione del preliminare? Eppure stiamo parlando del piano con il quale una città individua gli obiettivi da perseguire nel territorio, soddisfa i fabbisogni insediativi anche delle fasce più deboli, valorizza il territorio, ne esalta le vocazioni, valorizza i centri storici. Ebbene a chi giova utilizzare ancora il piano
di fabbricazione? Bisogna forse aspettare il completamento di qualche progetto per evitare che con l’approvazione del PUC possano cambiare le destinazioni d’uso? Il 4 gennaio 2021 è stato pubblicato dal Provveditorato delle OO.PP. della Regione Campania – Stazione Unica Appaltante Caserta 3, il decreto di efficacia dell’aggiudicazione del bando di gara, per l’affidamento dei lavori di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica della discarica La Selva, all’ATI composta da I. Geo S.a.s. di D’Onforio Giuseppe & C., dalla TEI S.r.l. e dalla Geologa Dr.ssa Rosanna Miglionico, con
offerta al ribasso per l’importo di €. 215.055,84. Bene! I fondi ci sono e sono stati stanziati, è un appuntamento importante e tanto atteso per cui è essenziale monitorare il rispetto del cronoprogramma pubblicato che prevede il completamento dei lavori in 120 gg. Siamo invecchiati a suon di convegni e di elezioni per comprendere la reale vocazione del territorio aurunco, ma oltre al tentativo di rilancio di Baia Domizia, mai
veramente concentrato sulla riqualificazione delle aree verdi e della Pineta e dissipato nelle soluzioni della Darsena o di improbabili campi da golf, ci può essere uno sguardo organico sul settore agricolo e del suo possibile sviluppo? Si possono unire risorse e competenze per favorire iniziative consortili e di cooperazione, per attrarre investimenti sulla lavorazione dei prodotti agricoli, nel biologico, nei servizi di supporto alla
filiera agricola? Nell’era della transizione ecologica dove l’idea del “green” orienta ormai ogni investimento, la buona politica, anche nei territori, può dare un grande contributo a diffondere una cultura pratica e operativa che permetta a tutti i cittadini, di accedere alle conoscenze tecniche, agli incentivi e alle facilitazioni finanziarie disponibili. Purtroppo però l’accesso a queste opportunità è sovente limitato a chi ne viene
a conoscenza, ne sa valutare la convenienza, ha le risorse per sostenerne il costo iniziale o per trasferirlo alle banche, riesce a svicolare tra le molte pratiche burocratiche. In una visione autentica di progresso, intesa come miglioramento delle condizioni di tutte le categorie sociali, il Comune potrebbe farsi promotore di una campagna di check-up energetico sul territorio anche attraverso team misti per competenze, offrendo soluzioni, sottoscrivendo convenzioni con ditte accreditate per contenere prezzi e assicurare qualità del lavoro, favorendo, magari, la creazione di un grande serbatoio potenziale di nuova occupazione. Le amministrazioni locali avranno una responsabilità determinante, dopo
la grave emergenza sanitaria che è anche emergenza sociale ed economica, nel contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Bisogna puntare ad un benessere diffuso della cittadinanza ed elevare il livello dei servizi sociali e dei servizi pubblici in genere che insieme alla formazione scolastica saranno fondamentali per la rinascita dell’intero Paese. Per tradurre in atti concreti le considerazioni fatte sugli argomenti presi ad esempio, è ovviamente irrinunciabile la riqualificazione poderosa della macchina amministrativa comunale, desertificata
ed impoverita dalla gestione “politica” dei settori e dei servizi e dalle promesse dei concorsi interni, utilizzando i canali del reclutamento nazionale, avendo l’umiltà e la lungimiranza di coinvolgere risorse di esperienza, capaci di passare dalla “notizia” sul finanziamento al progetto, per concentrare idee e dare un futuro ad una comunità altrimenti senza speranza. E’ dal modello che ci interessa
partire, è sulla condivisione e sulla realizzazione di questi ed altri obiettivi che si creano le convergenze, si valutano le compatibilità politiche e la possibilità di creare un fronte ampio, si persegue il bene comune e, soprattutto, si prende con chiarezza posizione sull’agenda delle priorità da parte di chi si propone alla guida della città”.
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