SESSA AURUNCA – La scrittrice Chiara Nocchetti al ‘Taddeo’, confronto con gli studenti sui temi della violenza e del femminicidio. IL VIDEO
SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – La giovane scrittrice napoletana, Chiara Nocchetti, ospite degli studenti dell’istituto superiore ‘Taddeo da Sessa’. Stamattina nell’aula magna della scuola di Sessa Aurunca Nocchetti, invitata dalla docente Francesca Bagni, con
il beneplacito del dirigente Maurizio Calenzo, ha presentato ad una giovanissima platea, composta dagli studenti del ‘Taddeo’ e dell’Istituto Professionale, il suo ultimo libro dal titolo ‘Amore senza lividi’. Chiara Nocchetti ha letto due storie (nel video in alto possiamo ascoltarne una) delle nove presenti nel romanzo in cui emergono le figure di due donne che sono riuscite, dopo aver subito violenza di
ogni genere, a ribellarsi e a tornare a vivere. Nel corso della lettura Chiara ha voluto aprire anche un dibattito con gli studenti durante il quale sono venuti fuori numerosi spunti di riflessione sulla violenza di genere e sul femminicidio. E’ stato posto l’accento sull’importanza di denunciare e di ‘prendere la larga’ da chi sotto mentite spoglie parla di amore. “L’amore non è possesso, non è violenza, non è paura”, hanno
affermato i ragazzi. E’ stato un momento di profonda riflessione su temi molto attuali rispetto ai quali non bisognerebbe mai abbassare la guardia. Chiara si è anche soffermata a parlare dell’associazione ‘Forti guerriere’ che sostiene personalmente con il ricavato della vendita
dei suoi libri. “Forti guerriere’, infatti, è un sodalizio nato qualche anno fa dopo la morte di Fortuna, una delle tante vittime di femminicidio. La donna, del rione Sanità, fu uccisa a colpi di botte dal marito dinanzi ai suoi bambini. Ai suoi funerali le amiche decisero di portare sulle
spalle la sua bara per non farla toccare dagli uomini come gesto simbolico. Da allora proprio le sue amiche decisero di dare vita ad un’associazione che ha lo scopo di sostenete ed accompagnare le donne vittime di violenza lungo il percorso di riconoscimento della violenza subita fino alla fuga da chi esercita questa violenza.