SESSA AURUNCA – Ospedale e questione CAB, il Circolo Vassallo difende il vescovo Piazza: si è sempre battuto per la comunità
SESSA AURUNCA – Il Circolo Angelo Vassallo di Sessa Aurunca prende spunto dall’attacco rivolto da un giornale on line al Vescovo sulla questione Ospedale per toccare in un comunicato stampa alcune questioni importanti per il territorio come il non confondere i cittadini e chiamarli a scegliere tra le tante emergenze che attanagliano il territorio, il non delegittimare le istituzioni utilizzando, tra l’altro
argomenti poco logici e fuorvianti, la difesa dell’autorità morale del Vescovo, il richiamo ai meriti del Circolo nelle battaglie locali (Ospedale, Cab, Manucor ecc.). “Lunedì 26 novembre a Sessa Aurunca, in occasione dell’assemblea pubblica “Uniti per salvare il San Rocco”, degnamente organizzata dal Comitato “San Rocco Bene Comune”, si è vissuto un grande momento di democrazia partecipata. Il Salone dei Quadri della residenza comunale gremito di cittadini che discutono civilmente di una problematica di interesse comune non si vedeva dai tempi della grande “primavera sessana”, l’intensa stagione vissuta
tra il 1987 e il 1992 che avrebbe portato all’apertura dell’Ospedale San Rocco ed alla chiusura della discarica “La Selva”. Tutti, dal Comitato San Rocco, ai cittadini, dai rappresentanti delle Istituzioni alla stampa, hanno svolto la propria parte con senso di responsabilità, pur con (talvolta) toni accesi, ma mai oltre i limiti. Eppure la nota stonata c’è stata; ci riferiamo all’articolo apparso su Appia Polis, a firma F.N. che relazionava sulla predetta Assemblea- si legge nel comunicato stampa-
Sulla prima parte dell’articolo nulla questio: rientra legittimamente nei canoni della critica politica e può essere condivisibile o meno (per noi lo è). Abbiamo però trovato la parte finale dell’articolo, quella dedicata al Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, S.E. Orazio Francesco Piazza inadeguata e superflua. Si è trattato di un attacco del tutto gratuito e, francamente, non pertinente: la logica dell’articolo, infatti, imputa esplicitamente precise responsabilità nella vicenda San Rocco a Monsignor Piazza, arrivando perfino ad alludere ad un mortificante interesse della Curia (“Speriamo che l’Asl rinnovi il contratto di fitto per i locali di proprietà della Curia, di cui usufruisce”).
In realtà il Vescovo di Sessa ha, sin dal suo insediamento nella Diocesi, speso tutto se stesso nella difesa del territorio, intervenendo puntualmente con azioni di pungolo ogni qualvolta se ne sia evidenziata la necessità. Tale energia è stata più volte spesa nella questione Ospedale ed anche nella delicata, complessa e non sempre chiara “questione CAB”. Ci permettiamo di intervenire su questo argomento perché siamo stati gli unici a trattare la spinosa questione con chiarezza, fermezza e competenza non mancando mai di rivolgere dure critiche a chiunque le meritasse (e non solo ai politici locali e regionali).
Ad onor del vero, Monsignor Piazza ha sin dal primo momento chiaramente esplicitato (in pubblica Assemblea ai lavoratori del Consorzio e in molti video) la propria posizione: avrebbe preso le distanze se i comportamenti di tutti non sarebbero stati coerenti con un cammino unitario e compatto. La cosa più grave però è che ancora una volta si è speculato sulla vicenda CAB alimentando inutilmente tra i cittadini l’idea dell’esistenza di una gerarchia tra le emergenze (l’Ospedale e addirittura una strada sì e il CAB no) quando, in realtà tutte, e sono tante purtroppo, hanno la stessa urgenza.
Non sarebbe necessario aggiungere altro ma è importante sottolineare anche l’approssimazione dell’articolo che non si è premurato affatto di contestualizzare le famose raccomandazioni rivolte al Governatore De Luca da parte di Monsignor Piazza: esse risalgono, infatti, a quasi due anni fa, dunque tempo prima che la questione CAB deflagrasse in tutta la sua drammaticità.
Ci sia consentito dire che siamo stati i primi (in Consiglio Comunale e con comunicati, incontri ed interventi) ed in tempi non sospetti a richiamare, responsabilmente e senza usare toni apocalittici, l’attenzione anche sulle criticità del San Rocco; ben prima che altri, mediaticamente sempre ben attenti a sfruttare ogni occasione per mettersi in mostra (e non ci riferiamo certo al Comitato, al quale, anzi, va tutta la nostra riconoscenza e il nostri appoggio), piombassero sull’argomento.
In chiusura occorre però ribadire che questo intervento è dettato esclusivamente dal nostro interesse per le sorti della comunità aurunca: abbiamo bisogno di essere, pur nelle diversità, tutti uniti per affrontare le problematiche che assillano un territorio come il nostro. Nessuno, quando non ne sussistano i presupposti, deve dunque essere delegittimato nell’esercizio dei propri compiti men che meno che il Vescovo al quale spetta l’importantissimo ruolo di guida, non solo spirituale, della comunità”.
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