SESSA AURUNCA – ‘Trasmutazioni’, dalla tradizione fino all’identità di genere: otto artisti di diverse generazioni inaugurano una mostra al Castello Ducale
SESSA AURUNCA – Antonio Brangi, Elena Dell’Andrea, Pino Lauria, Bernardo Pagliaro, Rocco Sciaudone, Alessio Scotti, Rino Telaro e Raffaele Vargas: otto artisti tutti diversi tra loro uniti da un importante evento: la mostra Trasmutazioni. Il prossimo 22 aprile, infatti, si inaugura presso il Castello Ducale di Sessa Aurunca una personale d’arte fortemente voluta dagli artisti sopracitati in collaborazione con l’amministrazione comunale targata Lorenzo Di Iorio nella persona degli assessori Sabrina Izzo ed Italo Calenzo. La mostra sarà in esposizione fino al 7 maggio ed aperta a tutti. Tra l’altro, gli artisti di comune accordo con il dirigente scolastico Giovanni Battista Abbate hanno previsto anche dei percorsi culturali per gli studenti dell’Istituto Superiore ‘Agostino Nifo’ lungo tutto il Castello Ducale fino alla sala di esposizione della mostra. Dopo quasi tre anni di pandemia gli artisti hanno sentito il bisogno di incontrarsi insieme creando un evento culturale, anche rinnovando legami di amicizia, per riportare l’arte e il processo artistico in primo piano. Si tratta di una mostra nata da un caos primordiale generativo. Come avvengono incontri di molecole, così avvengono gli incontri artistici che generano qualcosa di tangibile.
Otto artisti di diverse generazioni affrontano il tema della società, dalla tradizione al contemporaneo, mostrando come non sia utopistico un dialogo di forme, stili e tecniche differenti, come pittura, scultura, fotografia e installazioni, ma possibile, grazie all’apertura mentale, all’accettazione dell’altro da sé. In antitesi con quello che sta avvenendo oggi, in una collettività al limite della tensione sociale, esasperata dalle condizioni sempre più profonde di disparità, sotto lo spauracchio di una guerra mondiale per i soliti interessi economici.
Il confronto umano di relazione e dialogo consente alle opere di essere fruite da un pubblico concreto, che non sia esclusivamente quello virtuale.
Gli artisti presenti in mostra indagano singolarmente l’evoluzione della società, dai tempi antichi, come per le opere di Alessio Scotti, più legate alla tradizione, fino all’identità di genere, indagata nelle opere fotografiche di Pino Lauria, ecco perché il titolo Trasmutazioni. Questa ricerca nei confronti della società globale prosegue nelle opere di Brangi, Vargas, con accenti critici come per le opere di Dell’Andrea e Telaro. Trasmutazioni non solo sociali, ma anche della materia come per le opere di Sciaudone e Pagliaro. Ma chi sono gli artisti protagonisti di questa importante mostra? Ecco alcune notizie reperibili anche dal catalogo in lavorazione
Antonio Brangi :
Dopo la Maturità Artistica conseguita presso il Liceo Artistico di Napoli nel 1990 si è
iscritto all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove nel 1994 ha ottenuto il Diploma di
Scultura (110 su 110 e lode). Nel 1993 partecipa al programma “Erasmus” perfezionando gli studi presso la Facoltà di “Bellas Artes Universidad de Granada” in Spagna.
Nel 1996 si Diploma anche in Arte Applicata con il massimo dei voti nella sezione
Arte dei Metalli e dell’Oreficeria presso l’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi” di Napoli.
Continua a perfezionare la sua formazione artistica partecipando a numerosi Corsi
come quello nel 1999 di Post-Diploma di “Restauratore del Gioiello e del Manufatto
Prezioso” presso l’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi” di Napoli, e quello nello stesso
anno di “Orafo Gioielliere” presso la Scuola Orafa “Le Arti di Arepo” di Napoli. Successivamente nel 2005 frequenta il Corso Biennale Specialistico Sperimentale nelle Arti
Visive e Discipline dello Spettacolo, specializzandosi nell’indirizzo “Scultura” presso
l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Partecipa a diversi Concorsi per l’insegnamento
nelle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado, conseguendo l’abilitazione in
Disegno e Storia dell’Arte, in Educazione Artistica, in Discipline Plastiche e risultando vincitore della cattedra di Arte dei Metalli e dell’Oreficeria presso gli Istituti d’Arte.
Negli anni ha insegnato numerose Materie negli Istituti d’Arte e nei Licei Artistici
quali: Progettazione Arte dei Metalli e dell’Oreficeria, Laboratorio Metalli, Discipline
Plastiche, Laboratorio Ceramica. Negli anni è stato Docente di Plastica Ornamentale
presso le Accademie di Belle Arti di Reggio Calabria, Palermo, Frosinone, Firenze.
Attualmente è docente con contratto a tempo indeterminato per l’insegnamento di
Plastica Ornamentale (I fascia) presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Elena D’Andrea:
Docente di Arte Immagine, nasce a Noale (VE) nel 1982. Nel
2006 consegue la laurea magistrale all’Università Ca’Foscari. Ha lavorato nell’ufficio stampa del Consiglio regionale del Veneto, occupandosi di dirette streaming
e fotografia. Nel 2013 consegue anche il Diploma Accademico in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove è stata collaboratrice didattica della prof.ssa
Nagy. Nel 2016 incontra l’artista Remo Salvadori e contribuisce al libro L’Acqua è
Maestra. Nello stesso anno realizza la mostra virtuale I Ridotti dei Procuratori. Nuove Sale Museali della Biblioteca Marciana e partecipa al loro allestimento. Espone
in diverse città: a Venezia, presso i Magazzini del Sale e Forte Marghera; alla Reggia di Caserta; all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest. Collabora con la curatrice
Francesca Valente alle mostre italiane dell’artista californiana Nancy Genn. Consegue tre Master di secondo livello presso l’Università Roma Tre in didattica museale.
Frequenta l’ambiente romano e presenta al Museo MACRO di Roma il progetto
Ponti e AttraversaMenti con Rocco Sciaudone. Nel 2020 ha allestito la personale
Alfa Omega presso Villa Pampado, Riviera del Brenta. L’anno successivo ha partecipato alla Biennale della Murgia e al progetto di beneficienza Mappe e Cicatrici
alla Triennale di Milano. Nel 2022 ha curato la mostra di Enrique Breccia Viaggio a
Venezia al Museo Nazionale di Villa Piasani a Stra.
Pino Lauria:
Nasce ad Accettura (MT). Nel 1984 frequenta la scuola calcografica
presso la Grafica di via sette Dolori di Matera. Le sue opere sono presenti in diverse
collezioni. Ha realizzato le copertine di 3 volumi e 3 CD sull’opera dei compositori
lucani dal 500 ai giorni nostri, a cura della Regione Basilicata e Biblioteca Provinciale di Matera. Ha partecipato al “Progetto Esserci” curato da Philippe Daverio. Si
sono interessati alla sua produzione critici e giornalisti della stampa specializzata,
RAI 3 Basilicata e TV private. Negli anni 2008, 2009, 2010 e 2011 ha partecipato
ad A(r)tcevia evento d’Arte Contemporanea a cura di Massimo Nicotra. Citato nel
corso “l’arte lucana dell’800 e del 900” tenuto dalla prof.ssa M. A. Cuozzo dell’Università della Basilicata, a.a. 2009-2010. Ha collaborato alla realizzazione della tesi
“il restauro nell’arte contemporanea” della D.ssa A. Paterino, “un caso di studio Pino
Lauria e le sue opere”, Università degli Studi di Basilicata, Matera. Ha partecipato
alla 54a Esposizione Internazionale D’arte della Biennale di Venezia Padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2013 ha partecipato al progetto di micro residenza
per artisti “OZIO ABITARE” a cura di ARTEria Associazione d’Arte e Cultura Matera
in collaborazione di Regione Basilicata e Provincia di Matera. Nel 2019 ha partecipato alla rassegna “Contemporanea” Potenza – Matera a cura di A. R.G.Rivelli.
Nel 2021 ha partecipato alla prima Biennale d’arte contemporanea della Murgia,
nel 2022 a “Mediterraneum” evento inserito nelle giornate europee del patrimonio
celebrato dal Ministero della Cultura con sedi Marsiglia, Istanbul e Reggio Calabria.
Bernardo Pagliaro:
Nato a Caserta nel 1977.
Autodidatta, ha iniziato a dipingere a 16 anni. La sua è una pittura legata alla vita e
alle sue emozioni, ai dolori. lo grida con i suoi accesi colori.
Esprime la forza come energia, la passione, la solitudine.
Spazia dal figurativo all’astratto, all’informale fino ad arrivare al concettuale attraverso i colori forme e parole scritte su teli di juta stampate.
Usa tecniche di composizione varie, dalle pennellate allo spatolato, inserendo materie più insolite che vere, da un’esagerazione quasi apocalittica ad un passaggio
solitario diffonde i colori, materie, figure, in una dimensione nella quale si accende
solo dal quadro … non oltre! L’oltre non lo si può rappresentare in quanto dimensione priva di luce bianca… Crea così una corrente artistica definita “Riflessione di un
prisma di luce bianca”.
Amante dell’arte per un periodo ha lavorato da Sotheby’s.
Nel 2011 ha partecipato alla mostra Untitled a Venezia.
Nel 2014 ha presentato le sue opere al Museo Biagio Greco di Mondragone con la
mostra Happy Ending e alla collettiva Anticipazioni a Murano, Venezia.
Rocco Sciaudone:
Nasce a Capua, CE il 18.08.1977. Dopo aver frequentato l’istituto
Statale d’Arte di Cascano di Sessa Aurunca, completa gli studi presso l’Accademia
di Belle Arti di Napoli, allievo di Gianni Pisani e Raffaele Maddaluno. Le sue esperienze pittoriche sono databili all’inizio del 1992, dove figurano i primi paesaggi, e una
serie di busti realizzati all’Istituto d’Arte. La sua prima esposizione è una collettiva di
cinque giovani artisti alla Galleria Salvatore Serio di Napoli nel 1999 dal titolo Pittura
a cura di Massimo Bignardi. Il critico crede in lui inserendolo nelle nuove realtà che
operano in città, dandogli una traccia possibile che è quella di interrogarsi, anche
come atto della collettività che non può sentirsi estranea, sul senso e sulla tenuta del
proprio lavoro. «Parlare di Pittura significa entrare nel mezzo comunicativo, vale a
dire discutere della sintassi, di come si dicono e non di cosa significano le immagini».
Nel 2009 si avvicina ai temi del recupero del territorio e alla public art grazie al prof.
Rino Squillante, quando consegue il biennio in pittura, dopo essersi già diplomato
con il vecchio ordinamento. Dal 2004 è docente all’Istituto d’Arte. Nel 2014 si abilita
in disegno e storia dell’arte ed educazione artistica. Tra il 2016 e il 2018 ha realizzato
i murales 100 passi contro le mafie e i murales della biblioteca della scuola Peppino
Impastato, di Roma. Nel 2019 presenta al Museo MACRO di Roma il progetto Ponti
e AttraversaMenti con Elena Dell’Andrea. Nel 2021 ha partecipato alla Biennale
della Murgia e al progetto di beneficienza Mappe e Cicatrici alla Triennale di Milano.
Alessio Scotti:
Nato come performer, seguendo l’insegnamento del padre diventa scultore. Ha lavorato con il Maestro Alfredo Scotti, ex direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, eseguendo diversi lavori su commissione, restauri e copie di monumenti.
Nel 2004 realizza la copia del busto Donna Marianna per Palazzo San Giacomo,
Chiesa di San Giovanni in Piazza Mercato, Napoli e nel 2006 le cornici del Caffé
Gambrinus a Napoli. Inoltre, in particolare nel 2007 contribuisce alla realizzazione
attraverso la formatura delle copie romane di Nonio Balbo e cavallo Mazzocchi.
La copia più importante a cui ha collaborato è stata quella dell’Ercole Farnese per la
stazione Metropolitana dell’arte di Napoli linea 1. La stessa è stata esposta presso
la Fondazione Prada a Ca’ Corner della Regina durante la Biennale di Venezia alla
Mostra Portable Classic, curata da Salvatore Settis e Davide Gasparotto nel 2015
(Settis S., Anguissola A., Serial / Portable Classic, ed. Prada Arte, 2015, p. 232).
Quest’opera monumentale antica ha ispirato Alessio Scotti per la produzione di
lavori vicini alla poetica del frammento, oltre a sperimentazioni più contemporanee.
Nel 2022 partecipa alla mostra presso lo Spazio Vitale a cura di Michelangelo Giovinale, Aversa
Rino Telaro:
Nato a Caserta (Italia) nel 1950.
Nel 1975 partecipa alla decima Quadriennale d’arte di Roma.
Nel 1976 è a Londra dove vi resterà circa dodici anni.
Nel 2000 è in Belgio e ci resterà 14 anni.
Nel 2011 crea con l’artista belga Michaël Beauvent il “Manifesto Brut”, un manifesto d’arte internazionale fuori sistema.
Nel 2014 ritorna in Italia dove attualmente vive.
rinotelaro@hotmail.com
Atlante Dell’Arte contemporanea DeAgostini 2022
Raffaele Vargas:
Sin dagli esordi all’Istituto d’Arte Palizzi a Napoli e successivamente all’Accademia
di Belle Arti di Napoli, con indirizzo scenografia, frequenta artisti noti come Toni
Stefanucci, Carlo Alfano e incontra in un suo peregrinare Vettor Pisani.
Partecipa alla 54a Esposizione Internazionale D’arte della Biennale di Venezia Padiglione Regione Campania a cura di Vittorio Sgarbi nel 2011. Nello stesso anno
partecipa alle mostre Untitled, Venezia e Happy Ending presso il Museo Biagio
Greco di Mondragone.
Nel 2014 partecipa alla mostra Anticipazioni a Murano, Venezia e l’anno seguente
alle mostre Nothingness e From Reality to Reality, rispettivamente nelle isole di
Poveglia e della Giudecca a Venezia. Partecipa alla mostra Eterodossia a cura del
Manifesto Brut presso il Convento di San Francesco a Casanova di Carinola.
Nel 2022 partecipa alla mostra presso lo Spazio Vitale a cura di Michelangelo Giovinale, Aversa.