SESSA AURUNCA – Vescovo positivo al Covid, l’aggiornamento sul suo stato di salute e la lettera ai fedeli
SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Aggiornamento sullo stato di salute del Vescovo, monsignor Orazio Francesco Piazza: permangono evidenti segni di sofferenza degli organi della respirazione. Diffusa astenia, mialgia e dolori articolari. Continua a domicilio la prevista terapia farmacologica. Il Vescovo ha scritto un pensiero alla Comunità. Lo riportiamo di seguito:
Carissimi, sento il bisogno di esprimere, anche se solo con poche parole, la profonda gratitudine a Dio, uno e trino, e a Voi tutti, per la straordinaria testimonianza di affetto, per la vicinanza e sostegno nella preghiera in una prova non facile da affrontare. Mi sento avvolto dall’affettuosa cura di una intera Comunità e dalla competente, attenta vicinanza di quanti hanno il compito di tutelare la nostra salute. Persone umanamente meravigliose e professionalmente eccellenti nella competenza. Preghiera e affettuosa cura, sono gli argini in cui vedo scorrere il sentiero di una esperienza di cui non basta solo parlarne, ma che bisogna imparare a decifrare nei suoi mille risvolti di fede, umani e sociali. Questo mi spinge a pregarvi in ginocchio: siate responsabili, appunto per evitare che il meraviglioso dono della vita, in ogni condizione, possa essere banalmente dilapidato non senza sofferenze personali e di quanti ci amano. Lo ricordo particolarmente a voi giovani: sapete quanto mi siete a cuore e come riconosca le vostre necessità di vivere in pienezza la vita! Ma, in questo difficile frangente, la vera pienezza di vita è innanzitutto quella di preservarla per sé e per gli altri! Vi prego siate responsabili e sappiate scegliere con prudenza i modi con cui esprimere la vostra esuberanza e il desiderio di socialità. Nessuna opportunità, se vissuta in modo superficiale o imprudente, può valere la tutela di questo unico e irripetibile dono della vita. Cosa sarebbe una opportunità rispetto ad un intero progetto di vita? Datemi ascolto tutti, giovani e adulti! Proprio le due condizioni, preghierainvocazione e affetto-presenza, che costituiscono la speciale cura che accompagnano questo mio faticoso momento possono e devono costituire l’alveo in cui deve scorre il fiume ordinario della nostra comune vita quotidiana. È tutto più semplice quando avverti che sei nei pensieri e nelle preghiere di così tante persone, vicine e lontane: la loro invocazione al Dio Provvidente, nel chiedere la grazia di una ritrovata presenza, si accompagna al sentire e manifestare l’affetto come condizione essenziale per rendersi in qualche modo presenti. Ho riflettuto su questa meravigliosa esperienza che il Signore Gesù mi sta concedendo attraverso le vostre preghiere e il vostro affetto. Chiedo a Lui che siano proprio queste le cure che dovranno tutelare la nostra salute personale, ecclesiale e sociale. Invocare Dio per gli altri e sostenerli con una presenza che sia conforto (forza) e consolazione (vicinanza). Vi ringrazio di cuore e sento le innumerevoli voci oranti degli ammalati, a cui mi unisco non tanto per me, ma per quanti hanno perso la speranza, anche a causa di questa epidemia. Mi sento sostenuto da voi e desidero sostenervi con le stesse attenzioni: preghiera e affettuosa cura. L’attenzione verso chi ci sta vicino permetterà anche a questa filiera della carità professionale (medici, infermieri, unità speciali, volontari) di seguire in modo più opportuno e semplice i bisogni dei malati che, ricordo, non sono solo toccati nel corpo, ma soprattutto nel cuore e nello spirito. Rinnovo la mia gratitudine e prego il Signore per i tanti malati e per le famiglie che attraversano momenti veramente duri e difficili. Affidiamoci a Cristo Gesù, nostra unica speranza, e a Maria, che ci segue con sguardo amorevole e materno.
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